Culture
Caso Tav, proposta di boicottaggio per i libri di Erri De Luca. La solidarietà della Feltrinelli. Ma pochi scrittori si associano...
di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton
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Tutto è partito da un'intervista all'Huffington Post, in cui Erri De Luca ha dichiarato che “la Tav va sabotata”. In particolare, per lo scrittore il sabotaggio rappresenta "l'unica alternativa" dopo il "fallimento" dei tavoli di governo. Scoppiata la polemica, è giunta anche la possibilità di una denuncia: la Lyon-Turin ferroviaire (Ltf), società che deve realizzare la tratta comune della linea ad alta velocità Torino-Lione, sta infatti valutando di denunciare Erri De Luca che, in attesa dell'eventuale esposto, il 5 ottobre si presenterà a una manifestazione in Val di Susa.
LA PROPOSTA DI BOICOTTAGGIO - Non è finita: il Corriere del Mezzogiorno dà spazio all'invito del senatore del Pdl Giuseppe Esposito (vicepresidente del Copasir) a "sabotare" i libri dell'autore napoletano. L'edizione campana del quotidiano ospita anche la replica dello scrittore: "Se il signor Esposito non comprerà più i miei libri me ne farò una ragione. Così se il suo appello riuscirà a fare proseliti. Del resto, è questo il prezzo, minimo, che si paga se si ha un'opinione e si tenta anche di difenderla. Mi prendo le mie responsabilità".

LA SOLIDARIETA' DELLA FELTRINELLI - Affaritaliani.it ha chiesto un commento all'editore di Erri De Luca, la Feltrinelli: il direttore editoriale Gianluca Foglia, dopo aver premesso che preferisce non entrare nel merito delle dichiarazioni dello scrittore sulla Tav, a proposito della proposta di boicottaggio dei libri di uno dei suoi autori di punta, ci ha spiegato: "Come Feltrinelli abbiamo una certa esperienza di proposte di boicottaggio di libri (penso a un altro caso recente che ha coinvolto Daniel Pennac in Veneto) e mi pare che in genere non portino molta fortuna a chi le formula. Penso che non sia mai un buon segno quando qualcuno propone di boicottare i libri, che sono uno strumento indispensabile per la circolazione delle idee, anche di quelle che non si condividono. I lettori sanno come difendersi da questo tipo di appelli, soprattutto nel caso di un autore come Erri De Luca che è uno dei più amati e apprezzati non solo in Italia ma in tutto il mondo".
I COLLEGHI SCRITTORI - Stamattina, sul suo blog, la scrittrice e conduttrice di Fahrenheit (Radio3) Loredana Lipperini si è occupata del caso notando, tra l'altro, come i media definiscano continuamente "ex di Lotta Continua" lo scrittore. Contattata da Affaritaliani.it, l'autrice del pamphlet L'ho uccisa perché l'amavo. Falso! (Laterza, scritto con Michela Murgia), e dal 26 settembre di nuovo in libreria (per Corbaccio) con il saggio Morti di fama. Iperconnessi e sradicati (scritto con Giovanni Arduino), si dice "sconcertata dal silenzio di tanti miei colleghi su questa vicenda. Erri De Luca è accusato di un reato di opinione. Dovremmo solidarizzare con lui". E tra i colleghi scrittori che, via Twitter, solidarizzano con De Luca a seguito della proposta di boicottaggio, troviamo invece i Wu Ming, Massimo Carlotto, Massimo Maugeri e Sandrone Dazieri.
LA PRECISAZIONE DEL SENATORE PDL - In serata arriva la precisazione di Giuseppe Esposito. La riportiamo qui di seguito: "Sono un amante di alcuni libri di Erri De Luca; in particolare ho adorato il delicatissimo In nome della madre. Quando Erri De Luca rilasciò la sua prima dichiarazione in favore dei sabotaggi, mi è toccato persino difenderlo su Twitter, anche con alcuni colleghi parlamentari, solo per il fatto che l'avevo definito un poeta. Poi però lui ha continuato rilasciando ancora dichiarazioni in tal senso. Da lettore di De Luca, ho trovato inopportune le sue dichiarazioni sul sabotaggio della Tav. E' legittimo da parte sua opporsi alla costruzione dell'opera, ma trovo incredibile che una persona che parla d'amore, solidarietà e fratellanza nei suoi libri possa chiudere gli occhi davanti alle aggressioni e alle minacce subite dalle forze dell'ordine. Sono contrario per natura a qualsiasi censura. Chiedo solo a De Luca di mettersi nei panni delle famiglie degli agenti di polizia rimasti feriti negli scontri, la sensibilità d'animo che lo scrittore 'napolide' dimostra attraverso la scrittura non può restare indifferente rispetto al dolore di chi viene bersagliato solo perché indossa una divisa. Tra quelle famiglie ci sarà anche qualche suo lettore e certamente saranno rimasti delusi, come me, da questa sua apologia delle violenze. De Luca, avendo fatto parte di Lotta Continua e vissuto il '68, dovrebbe ricordare le morti e gli sfasci di quel periodo. Mi spiace, ma se devo scegliere tra un bravo scrittore e dei ragazzi che ogni giorno rischiano la propria incolumità per difendere i cittadini, non posso che schierarmi con loro. E con questo concludo sull'argomento De Luca".
(articolo in aggiornamento)