Culture

Teggiano rivive la visita della Principessa Costanza

Tre giorni di festeggiamenti per l'evento storico-culturale più importante del Sud

Di Eduardo Cagnazzi

Rivive nel Borgo medievale di Teggiano, patrimonio Unesco e sotto tutela del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la visita  di Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, potente granduca di Urbino, andata in sposa ad Antonello Sanseverino, principe di Salerno e signore di Diano. Un’occasione per la cittadina salernitana sia per rivivere, dall’11 al 13 agosto prossimi, i sontuosi festeggiamenti organizzati da tutto il feudo locale dell’epoca, sia per proporsi al turismo culturale in crescente aumento in tutto il Parco. La visita della principessa Costanza nel feudo più amato dai Sanseverino, cioè Diano, ispira da ventiquattro anni la Pro Loco a dar vita a tre giorni di festeggiamenti, “Alla tavola della Principessa Costanza”, in cui il bellissimo centro storico, che di questo connubio tra Urbino e Diano conserva intatte testimonianze preziose nei suoi monumenti di notevole valenza storico e architettonica , diventa il palcoscenico naturale della rievocazione e i suoi abitanti ne diventano naturalmente gli attori. Elemento essenziale e caratterizzante della manifestazione è il ricco Corteo Storico, ricostruzione del quadro cittadino dianense nel suo momento di massimo splendore, composto da una molteplicità e varietà di personaggi che accompagnano le figure principali del principe Antonello e della principessa Costanza. Vi rivivono tamburini, sbandieratori ed alabardieri, alfieri e paggi, armigeri e danzatrici, nobili cavalieri e dame cortesi, uomini di legge e di scienza, membri delle corporazioni delle arti e dei mestieri, nonché il popolo in festa, figure che, avvolti in una meravigliosa cornice di suoni e di colori, sotto le insegne dei sei casali, restituiscono l’antico profumo dei secoli rubato alla storia. Il risultato più significativo è l'essere riusciti a ricreare l'atmosfera ed il clima di un tempo. Passeggiando per il centro storico si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo e di vivere come in un film. Questa sensazione è ulteriormente accresciuta dalla introduzione dell'uso della moneta del XV secolo. Passando per la Banca di Cambio, posta all'inizio del percorso, si potranno usare per ogni tipo di acquisto nelle taverne, al mercato ed in tutto il centro storico ducati, tarì e tornesi riconiati secondo gli antichi disegni. In questo si inserisce la festa medioevale che proponendo con rigore storico ricostruzioni di vecchi mestieri, favorisce la riscoperta di vecchie attività artigianali che potranno rappresentare nel progetto più ampio di sfruttamento turistico del centro storico di Teggiano, una occasione di lavoro per molti giovani.

 

La festa con la ricostruzione scenografica.

Con il corteo storico composto da oltre cinquecento elementi tra figure nobiliari, armigeri, paggi, oltre ai Trombonieri Senatore, ed ai prestigiosi gruppi della Pro Loco Teggiano, gli Sbandieratori, Musici e le Tamburine dello Stato di Diano.

Per l’occasione, le taverne medievali offriranno degustazioni di piatti tipici della tradizione teggianese, mentre si svolgeranno mercati, animazioni di spettacoli, ricostruzione di botteghe ed antichi mestieri delle corporazioni medievali. Infine, l'assalto al Castello con la ricostruzione scenografica e teatrale liberamente tratta dagli eventi storici che nel 1497 videro l'assedio di Diano da parte del re aragonese, in guerra contro Antonello Sanseverino (tra gli ispiratori della congiura dei Baroni, il movimento rivoluzionario che si sviluppò nel XV secolo come reazione agli Aragonesi insediati sul trono di Napoli). Inoltre, grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale e gli imprenditori locali, fino al 3 settembre, nelle sale del castello Macchiaroli, si potrà visitare una mostra di artigianato e di abiti medievali, mentre chiese, musei e conventi apriranno le loro porte a turisti e amanti dell’arte. “Tante le novità inserite nell’edizione di quest’anno”, riferisce ad affaritaliani.it il consigliere delegato alla Cultura, Conantonio D’Elia. La nostra manifestazione, ormai, è diventata un punto di riferimento costante e di valenza internazionale visto il target turistico che riesce ogni anno a richiamare, tanto che è stata inserita nella strategia di promozione della Regione Campania”.