Culture
Toxic è la parola inglese dell'anno. Batte "incel": single non per scelta
Gb: e' "toxic" la parola dell'anno per l'Oxford Dictionary
La parola inglese del 2018 e' "toxic", tossico, che "quest'anno piu' che mai, le persone hanno usato per descrivere una vasta gamma di cose, situazioni, preoccupazioni ed eventi": lo hanno annunciato gli Oxford Dictionaries, spiegando che e' stata scelta per l'ampiezza della sua applicazione. Dal significato originario di "velenoso", usato per la prima volta nel 1664 in un libro sulle foreste, il termine "toxic" e' dilagato nella politica e nella societa': cosi' "tossici" sono diventati "gli ambienti di lavoro, le scuole, le culture, le relazioni e lo stress". Il corrispettivo termine italiano non e' cosi' usato, visto la preferenza per il sinonimo "avvelenato" che si fa soprattutto in politica. Dai dizionari Oxford sottolineano che il movimento "MeToo" ha "messo al centro dell'attenzione la mascolinita' tossica" mentre piu' in generale in politica "la parola e' stata applicata alla retorica, ai programmi elettorali, alle agende e alle eredita' dei leader e dei governi di tutto il mondo". Tra il 2007 e il 2008 era esploso l'uso di "toxic assets", titoli tossici, per indicare i titoli di credito legati a mutui e prestiti subprime venduti dalle banche ai propri clienti sottostimandone i rischi. "Toxic" ha battuto in volata il neologismo "incel", il 'celibe involontario' ovvero chi e' senza un partner sessuale non per scelta, "gaslighting", una forma di violenza psicologica nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l'intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione, e "techlash", la fusione di "tech" e "backlash", che vuol dire "contraccolpo" o "rinculo", con cui si indica la reazione degli Stati all'eccessivo potere dei colossi hi tech come Apple, Google e Facebook. Nel 2017, la parola dell'anno era stata "youthquake" che definisce "un significativo cambiamento culturale, politico o sociale derivante dalle azioni o dall'influenza dei giovani". "Post-verita'" e' stata scelta invece nel 2016, spinta dal referendum sulla Brexit e dalle elezioni presidenziali americane.