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Culture
Dal costruttivismo al realismo socialista: via alla mostra "Unknown Ukrainian"

Appello promosso anche dall’International Council of Museum (ICOM), in evidente legame con la nuova definizione di musei come istituzioni al servizio della società, aperti al pubblico, inclusivi, che la stessa organizzazione ha, dopo una lunga discussione durata anni, finalmente approvato nell’agosto del 2022. E il MUST Lecce sembra, con l’occasione di Unknown Ukrainian Art, saper accogliere queste sollecitazioni, presentando un percorso espositivo che restituisce testimonianza materiale di una storia e di una cultura nazionale, pur nella complessità di un rapporto e di un conflitto, quello russo- ucraino, che affonda le sue radici nelle dinamiche belliche e postbelliche inerenti alla Prima Guerra Mondiale.

Nei cinque spazi in cui è articolata l’esposizione, si susseguono opere di artisti e artiste d’origine ucraina, alcuni comunemente noti come russi – non va tralasciato che un secolo fa l’Armata Rossa entrava nel territorio ucraino e ne prendeva possesso –, con una cronologia che va dagli inizi del 1900 agli anni ’50 del secolo. Nel lungo corridoio le prime tele ad essere presentate sono quelle degli anni ’10, afferenti alle esperienze delle avanguardie; emblematici alcuni titoli come Cubo- Futuristic Composition di Oleksandr Kostjantinovič Bogomazov, o anche Gondolier di Alexander Archipenko, più noto come scultore protagonista del cubismo, che da Kiev si è spostato nel corso della sua vita sempre più dentro la cultura occidentale (da Parigi a Berlino a New York).

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