Culture

Dal costruttivismo al realismo socialista: via alla mostra "Unknown Ukrainian"

di Rosanna Carrieri

Dal 28 gennaio al 30 aprile al Museo storico di Lecce è possibile visitare "Unknown Ukrainian", un modo per avvicinarsi alla produzione artistica ucraina

Si affiancano alcune sculture di Dorothea Charol che fissano in bronzo figure in movimento, e ancora bozzetti di costumi di scena, a cominciare da alcuni abiti per Romeo e Juliet. Al centro del corridoio, in teche, sono poste piccole porcellane, alcune attinenti a temi sociali, come la scacchiera Social competition: industry and agriculture. Diversi sono anche i manifesti presenti che hanno avuto nella cultura sovietica un ruolo centrale come strumenti di propaganda, insieme ad una produzione monumentale, di cui si trovano alcuni disegni e bozzetti in una delle salette.

In mostra, è dedicata particolare attenzione alle opere, allestite in una apposita sala, concernenti la produzione degli artisti ucraini parigini d’adozione, spesso legati alla comunità ebraica. La capitale francese era, all’inizio del secolo e almeno fino agli anni ’30, il luogo d’elezione per l’arte; gli artisti di ogni nazione ambivano a raggiungere Parigi per entrare a fare parte di quel vivace milieu culturale. Tra quelli ucraini c’è chi si trasferisce nella città a vita, chi per molti anni e chi per brevi periodi, e la studiosa Bauer ci fa sapere in catalogo che «qualcuno si ispira ai nuovi stili dell’avanguardia conosciuti a Parigi come il Cubismo e il Futurismo e cerca di creare un nuovo stile artistico in Ucraina, qualcun altro, con spirito patriottico, tenta di sviluppare uno stile ucraino atto a creare un’identità nazionale».