Cura di sé

Johnny Depp, filler o serial killer dell'unicità di un volto?

Labbra a canotto, zigomi d'acciaio. Volti fatti o, meglio, rifatti con lo stampino. L'unicità di tratti e lineamenti? Ha fatto una brutta fine. «Purtroppo, ci sono troppe donne “rifatte male”. L'intervento del medico estetico si nota, soprattutto per un eccesso di acido ialuronico. Il risultato? Visi tutti uguali», spiega la dottoressa Dvora Ancona. Per non parlare del rischio di rasentare il ridicolo. Un esempio su tutti: Jocelyn Wildenstein. Il nome dice poco, ma l'appellativo di “donna-gatto” è più eloquente. La ricca ereditiera ha trascorso un'intera vita – facendo piangere i pur corposi conti bancari – tra un ritocco e l'altro. Oggi è considerata una delle donne più brutte del mondo. Ne valeva la pena? Secondo lei, probabilmente sì. Per chiunque altro, dotato di un briciolo di buon senso, assolutamente no. 

L'acido ialuronico è quindi da evitare? Sì. Una premessa è d'obbligo: il filler si limita a “riempire”, le strumentazioni tecnologiche vantano una marcia in più, la capacità di ringiovanire i tessuti. Per una bellezza sana, fresca e naturale è necessario partire dalle fondamenta su cui basare una struttura solida, in grado di valorizzare anche lo strato superficiale. 

Come evitare risultati innaturali? Per il viso – in particolare per mandibola, mento e collo – è ora disponibile Ultraformer, nuova soluzione che utilizza ultrasuoni focalizzati ad alta energia per raggiungere i tre strati più importanti per il sostegno del viso, agendo in profondità sul muscolo, a medie profondità sul grasso e sulla superficie della pelle. In alternativa, il Laser CO2 frazionato è in grado di stimolare la produzione di collagene e delle fibre elastiche, con un conseguente svecchiamento della pelle e la scomparsa delle rughe.

Per quanto riguarda il corpo, invece, ideali sono la radiofrequenza a micro aghi, che restituisce tonicità a braccia o addome, o la radiofrequenza multipolare, volta a stimolare la riproduzione e il rinnovamento del collagene, favorendo il rimodellamento delle diverse parti del corpo.

“Meno è meglio”. Se proprio si desidera ricorrere al filler, possibilmente come “rifinitura”, qualche accorgimento è indispensabile, a partire dalla scelta del medico estetico, un professionista preparato e affidabile che sia in grado di fornire i giusti consigli, a costo di rifiutare un trattamento se ritenuto inopportuno. Inoltre, vietato cedere alle lusinghe del “low cost”. Il “ritocchino” a buon mercato, nella maggior parte dei casi, nasconde truffe e pericoli per la salute. In Europa esistono diverse sostanze con il marchio CE, ma questo non le rende sempre innocue. Non sono sperimentate a sufficienza, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti, dove un minor numero di filler in circolazione permette un severo controllo da parte dell'FDA.

Su Affaritaliani.it la rubrica dedicata alla "bellezza senza bisturi" a cura della dott.ssa Dvora Ancona, pioniera della medicina antiage in Italia e fondatrice del Centro Juva a Milano, in via Turati. LEGGI L'INTERVISTA DI AFFARI

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