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Decreto Casa: via libera dalla Camera, ma resta in bilico il "Salva Milano"

OK Camera dl Casa ma resta in bilico 'Salva Milano'

Con 155 voti a favore, 79 contrari e 9 astensioni l'Aula della Camera ha approvato il decreto Casa su cui ieri il governo aveva incassato il voto di fiducia. Il via libera e' arrivato tra la soddisfazione della Lega. Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini era presente in Aula, poi ha radunato il suo gruppo nel cortile di Montecitorio per una foto di famiglia. "Il dl Casa e' la migliore risposta alle politiche sulla Casa dell'Europa", ha tagliato corto. "Scempi urbanistici, condoni, regali agli affaristi", il giudizio delle opposizioni. Sul provvedimento si e' registrata la compattezza della maggioranza che ora, pero', e' alle prese con il cosiddetto 'Salva Milano'.

"Noi ci abbiamo provato e ci riproveremo", ha osservato il leader della Lega colpevolizzando il Pd che "non ha presentato ancora un testo" e soprattutto il sindaco del capoluogo della Lombardia Sala che "si lamenta anche se a lui non va bene niente". I tempi per la risoluzione del problema sono stati individuati nel momento in cui la riformulazione sulla norma e' stata espunta dal decreto per le divisioni nella maggioranza e perche' arrivata troppo tardi in Commissione. Il tentativo e' quello di inserire la modifica nel dl infrastrutture.

Ma secondo quanto apprende l'Agi non dovrebbe essere questo lo strumento nel quale far veicolare una misura che resta in bilico perche' la soluzione ancora non sarebbe pronta. Una delle ipotesi e' di inserire un provvedimento, che riguardi tutto il territorio nazionale e non si riduca a considerare solo il caso Milano, in un decreto ad hoc. Possibile che venga introdotto in un dl omnibus. Sta di fatto che la maggioranza anche ieri in una serie di riunioni a Montecitorio ha discusso sul tema. Niente deroghe alla legge, il 'paletto'. La parola 'deroga' non comparira' nel testo, si andra' avanti nel rispetto delle norme per costruire le condizioni per fronteggiare una paralisi del settore e 'sbloccare' i progetti.

Ma sull'exit strategy che possa 'blindare' la sanatoria e portare ad una copertura legale dei funzionari non ci sarebbe ancora un accordo tra le forze che sostengono l'esecutivo. "Serve una norma nazionale, non si puo' compromettere il sistema edilizio", osserva una fonte parlamentare di FI. Ieri i forzisti e Noi moderati hanno preparato un ordine del giorno che, dopo alcune correzioni, ha avuto il parere favorevole dell'esecutivo. Un odg (non firmato dalla Lega) nel quale si ricorda, tra l'altro, "la condizione di incertezza normativa in corso a livello nazionale, con riguardo all'interpretazione delle norme in materia urbanistica" e con il quale si impegna il governo ad adottare iniziative di carattere normativo "volte e risolvere le problematiche" esistenti.

"La maggioranza si e' assunta la responsabilita' di risolvere rapidamente in Parlamento i problemi emersi", osserva Maurizio Lupi. "Questa situazione di incertezza rischia di mettere in difficolta' un comparto che per l'economia lombarda, per l'economia di Milano e' sicuramente importante", ha osservato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.



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