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Caro energia. Capobianco (Conflavoro): “Bene Dl Bollette, ma il 73% delle micro PMI resta fuori”

Il Centro Studi di Conflavoro ha elaborato i dati relativi agli impatti del decreto Bollette, il quale prevede aiuti per le PMI con potenza superiore ai 16,5 kW, ma lascia senza sostegno tutte le altre, penalizzando così un ampio segmento del panorama imprenditoriale italiano.

“Il Decreto Bollette è sicuramente un passo avanti per 1,188 milioni di PMI, che risparmieranno un sesto (il 17,4%) dei 3,5 miliardi di euro di oneri di sistema totali in relazione ai 15-20 miliardi di costi energetici. Ma altre 3,2 milioni di micro, piccole e medie imprese, ossia il 73% delle attività, hanno una potenza inferiore ai 16,5 KW e resteranno senza sostegno, pur affrontando costi energetici tra i 18 e i 23 miliardi a semestre”, ha affermato Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, intervenuto a Rai News 24 sul tema del caro energia e dei dazi.

Come sottolineato da Sandro Susini, direttore del Centro Studi, “la ripartizione delle agevolazioni previste dal DL Bollette evidenzia come il settore manifatturiero (industria e artigianato) ottenga il 40% delle risorse, pari a 240 milioni di euro. Altri settori beneficiari sono il commercio e la GDO (20%, 120 milioni di euro), i servizi e il terziario (15%), i trasporti e la logistica (11%), l'agricoltura (9%) e, infine, altri comparti come costruzioni, sanità e istruzione (5%)”.

“Rinnoviamo la necessità di disaccoppiare il costo di gas ed elettricità e confidiamo che il governo ascolti le nostre esigenze con un Dl Bollette bis - ha aggiunto Capobianco - come del resto ha già fatto con la prima Manovra quando concentrò due terzi dei fondi contro il caro energia. È necessario un intervento che estenda le agevolazioni a tutte le imprese, affinché possano reggere l’urto senza perdere competitività e si riesca ad arginare l’aumento dei costi di produzione, che andranno altrimenti a gonfiare i prezzi di mercato e l’inflazione”. 

“In merito al tema dei dazi – ha concluso Capobianco - Siamo favorevoli alla trattativa avviata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per tutelare l'export italiano, al fine di contrastare la decisione di Trump, soprattutto in vista della scadenza del 2 aprile. Come imprenditori, rimaniamo ottimisti, ma auspichiamo un'azione coordinata a livello europeo per porre fine a questa guerra economica”.