Economia
Agroalimentare della Campania e ortofrutta della Puglia trainano i distretti
Lo rileva il Monitor dell'Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo. Export a -0,5% ma è un risultato apprezzabile considerando le difficoltà del contesto nazionale
In pieno lockdown, nel secondo trimestre 2020, mostrano una buona tenuta i distretti del Mezzogiorno che limitano le perdite di export sui mercati esteri al 5,7%. Il calo è stato significativamente più pronunciato nel complesso dei distretti italiani (-32,1%). Risulta premiante la specializzazione agro-alimentare del territorio, con 14 distretti agro-alimentari su 27 totali monitorati nel Mezzogiorno. Spiccano in particolare Campania e Sicilia che chiudono il trimestre in territorio positivo. Nel primo semestre dell’anno le esportazioni dei distretti del Mezzogiorno hanno conseguito performance solo debolmente negative (-0,5%), un risultato molto apprezzabile considerando le difficoltà del contesto in cui è stato prodotto e decisamente migliore rispetto al complesso dei distretti italiani (-19,8%).
L’analisi dell’orientamento delle esportazioni dei distretti del Mezzogiorno mostra una buona crescita sul mercato europeo (in primis in Germania e Regno Unito) e negli Stati Uniti. Per quanto riguarda i mercati emergenti si assiste a un regresso dei flussi di vendite in tutte le mete commerciali, ad eccezione della Libia. L’export distrettuale del Mezzogiorno ha limitato i danni della crisi grazie al buon andamento delle imprese della Campania (+3,7%) che ha beneficiato, in particolare, della significativa crescita delle esportazioni registrata nei distretti del Sistema agro-alimentare (un settore meno penalizzato dall’emergenza sanitaria rispetto alla media del manifatturiero nazionale). Ancora ottime performance per l’Alimentare napoletano (+38,6%) sostenuto dalla crescita a doppia cifra dell’export nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L’Alimentare di Avellino (+18,2%) prosegue il trend di crescita grazie al cospicuo incremento dei flussi registrato nei principali sbocchi commerciali (in primis Stati Uniti) e riprende a correre l’export delle Conserve di Nocera (+15,6%), grazie al forte impulso delle vendite sul mercato europeo e negli Stati Uniti. L’Agricoltura della Piana del Sele (+7,2%) beneficia del buon andamento delle vendite sui mercati europei (Germania in primis). Tra i distretti agro-alimentari solo l’export della Mozzarella di bufala campana passa in territorio negativo (-11,6%) sfavorito dai forti cali subiti nelle principali destinazioni europee e extraeuropee. E' quanto rileva il Monitor dei distretti del Mezzogiorno redatto dall'Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo relativo ai primi tre mesi dell'anno.
Subiscono ancora un forte arretramento le Calzature napoletane che risentono del ripiegamento delle esportazioni nelle principali destinazioni commerciali europee e negli Stati Uniti. Continua a seguire un trend negativo anche la Concia di Solofra arretrando pesantemente in quasi tutti i principali sbocchi commerciali europei ed extraeuropei. Sperimenta un forte decremento dei flussi anche l’Abbigliamento del napoletano che subisce un consistente calo in tutte le principali mete commerciali. In territorio positivo anche la Sicilia (+4,9%) che ha beneficiato della crescita dell’export dell’Ortofrutta di Catania (+16,9%) nelle principali destinazioni europee. Prosegue il suo ciclo espansivo anche l’export del Pomodoro di Pachino (+13,1%) grazie al consistente apporto dei mercati tedesco, francese e svizzero. Passano in territorio negativo invece i Vini e liquori della Sicilia occidentale penalizzati dal regresso delle esportazioni in quasi tutte le principali piazze europee e extraeuropee. Nel secondo trimestre dell’anno si assiste a un’inversione di tendenza negativa per l’export della Puglia (-14,2%) determinata dai cospicui cali registrati soprattutto dai distretti del Sistema moda pugliese e non controbilanciati dal buon andamento dei distretti del Sistema agroalimentare pugliese. L’Ortofrutta del barese (+29,9%) ha beneficiato del forte exploit delle esportazioni sul mercato tedesco, mentre l’Ortofrutta e conserve del foggiano ha sperimentato una crescita (+21,1%) grazie al rimbalzo delle vendite su tutti i principali mercati europei. Anche l’Olio e pasta del barese ha conseguito buone performance (+21,2%) grazie ai consistenti flussi di export nelle principali mete europee e extraeuropee. Di segno negativo invece le vendite estere della Meccatronica barese svantaggiata dai forti arretramenti subiti in quasi tutti i principali sbocchi europei. Subisce un consistente calo la Calzetteria-abbigliamento del Salento che perde ancora terreno sui mercati europei e soprattutto sul mercato svizzero (prima meta commerciale). Seguono una dinamica negativa le Calzature di Casarano e soffrono anche l’Abbigliamento del barese e le Calzature del nord barese.
Continua a seguire un trend pesantemente negativo il Mobile imbottito della Murgia penalizzato dai forti arretramenti delle esportazioni registrati soprattutto nel Regno Unito, Stati Uniti e Francia (prime tre mete commerciali). Risulta negativa la dinamica delle esportazioni dell’Abruzzo (-8,9%), su cui ha inciso la pesante flessione dell’export sperimentata ancora dai distretti del Sistema moda (Abbigliamento nordabruzzese, Abbigliamento sud-abruzzese nelle principali destinazioni distrettuali non compensata dagli ottimi risultati conseguiti dalla Pasta di Fara (+36,4%) che registra un rimbalzo delle vendite sui mercati europei e extraeuropei. Di segno negativo anche l’export del Mobilio abruzzese penalizzato da cali consistenti concentrati soprattutto nelle tre prime destinazioni (Stati uniti, Francia e Arabia Saudita). Moderatamente negativa anche la performance delle esportazioni dei Vini del Montepulciano d’Abruzzo (-3,1%) che sperimenta un decremento dei flussi in particolar modo in Germania e Canada. Segue una dinamica molto negativa l’export della Sardegna (-24%) indebolito dai forti arretramenti del Lattiero-caseario sardo e del Sughero di Calangianus che subiscono forti cali rispettivamente negli Stati Uniti (primo sbocco) e sui mercati francese e cinese. Per quanto riguarda i Poli tecnologici del Mezzogiorno nel secondo trimestre dell’anno le esportazioni dei Poli farmaceutici del Mezzogiorno seguono una dinamica molto positiva (+21,1%), in controtendenza rispetto all’andamento dei Poli farmaceutici italiani (-12,3%). Il Polo farmaceutico di Napoli ha conseguito ottime performance (+26,6%), grazie al rimbalzo delle vendite in Svizzera, Germania e Francia. In territorio moderatamente negativo invece il Polo farmaceutico di Catania (-2,1%) indebolito soprattutto dai forti cali di export subiti in Cina (prima destinazione commerciale). Nel secondo trimestre del 2020 l’export del Polo Ict di Catania ha registrato una forte flessione dei flussi seguendo l’andamento negativo dei Poli Ict italiani. Il Polo catanese ha risentito degli arretramenti di export subiti nelle principali destinazioni commerciali (in primis Hong Kong e Singapore, prima e seconda destinazione distrettuale).
Per Giuseppe Nargi, direttore regionale di Campania, Puglia, Calabria e Basilicata di INtesa Sanpaolo, premiate le aziende che hanno saputo investire sull'innovazione di prodotto. "Dall'inizio dell'anno abbiamo erogato oltre tre miliardi di euro di finanziamenti alle aziende meridionali, mentre ammonta a 4 miliardi il debito residuo relativo alle 30mila e più moratorie accordate alle stesse aziende".