Economia

Alitalia, Giovannini all'Ue: no disparità. Pagati gli stipendi di marzo

Il question time alla Camera del ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Enrico Giovannini

Il governo non accettera' disparita' di trattamento da parte dell'Ue sulla vicenda Alitalia e sta lavorando per trovare "soluzioni che consentano la rapida operativita'" del nuovo vettore, riducendo al minimo i disagi per i dipendenti della compagnia. Lo assicura il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, all'indomani del via libera dell'Ue alla ricapitalizzazione da 4 miliardi per Air France e nel giorno in cui Alitalia ha ricevuto gli attesi ristori Covid e puo' quindi procedere al pagamento del restante 50% degli stipendi di marzo.

Domani pomeriggio intanto si terra' un nuovo incontro tra i sindacati e i commissari. Giovannini sottolinea che la "trattativa" con l'Ue "non e' in stallo" e l'esecutivo "sta ponendo in essere tutte le iniziative necessarie affinche' il nuovo vettore aereo nazionale sia in grado di rispondere alla domanda di trasporto, ma anche di competere con gli altri operatori del settore, salvaguardando al massimo i livelli occupazionali". Il negoziato in corso "con la Commissione", spiega, "riguarda diversi aspetti del piano industriale del nuovo vettore Ita, tra cui anche quello relativo all'individuazione dei valori da prendere in considerazione ai fini della determinazione degli slot trasferiti unitamente agli aeromobili acquistati".

L'obiettivo prioritario del governo, rileva il ministro, "e' quello di individuare soluzioni che consentano la rapida operativita' del nuovo vettore anche allo scopo di sfruttare la ripresa del mercato nella stagione estiva nel rispetto della disciplina europea, riducendo al minimo il disagio dei lavoratori ed evitando disparita' di trattamento, anche alla luce delle recenti decisioni assunte dalla Commissione europea con riguardo ad Air France e a Lufthansa".

"E' evidente che non possiamo accettare una disparita' di trattamento, sapendo pero' che la condizione delle tre imprese e' molto diversa", sottolinea Giovannini. "Air France e Lufthansa - spiega - avevano bilanci sani ed erano fortemente competitive prima della pandemia, Alitalia era gia' in difficolta' e questo Bruxelles lo sa benissimo". I sindacati chiedono una convocazione immediata. "Stiamo chiedendo in queste ore che ci sia una convocazione esplicita delle parti sociali dal governo per evitare che ci sia una situazione di non ritorno drammatica sul piano dei posti di lavoro", afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

"Non e' possibile e accettabile che perdiamo una compagnia cosi' importante e che si subiscano una serie di diktat dall'Europa che, tra l'altro, non ha lo stesso atteggiamento nei confronti di tutti, vediamo il sostegno al piano di Air France, e visto che c'era un piano industriale e dei finanziamenti prestabiliti credo che sia importante che su questo punto ci sia un' attenzione da parte del Parlamento", aggiunge. Il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, e il segretario nazionale, Ivan Viglietti, denunciano la situazione drammatica.

"Stiamo per sfiorare una tragedia sociale ed economica di portata nazionale, la situazione di Alitalia e' al collasso, il Governo intervenga immediatamente per tutelare l'interesse nazionale". E anche la Uilt chiede di "rigettare i diktat ricattatori della direzione generale concorrenza in capo all'euro Commissaria Vestager e far si' che siano adottate misure imparziali rispetto a quanto stabilito per la Francia e la Germania alle quali non impone piani, ma autorizza ulteriori aiuti di Stato in un periodo in cui chiunque ha palesemente bisogno di sostegno".