Altro che ripresa, c'è crisi anche al supermercato: a maggio crollano le vendite di beni alimentari - Affaritaliani.it

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Altro che ripresa, c'è crisi anche al supermercato: a maggio crollano le vendite di beni alimentari

Le vendite dei beni alimentari aumentano in valore (+2,5%) e subiscono una flessione in volume (-0,4%), così come quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +0,4% e -0,1%)

di redazione economia

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Per il mese di maggio l'Istat stima, per le vendite al dettaglio, una diminuzione congiunturale sia in valore (-0,4%) che in volume (-0,5%). Sono in calo le vendite dei beni alimentari (-0,9% in valore e -1,2% in volume) mentre sono stazionarie quelle dei beni non alimentari. Su base annua le vendite registrano una variazione positiva dell’1,3% in valore e un calo dello 0,3% in volume.

Le vendite dei beni alimentari aumentano in valore (+2,5%) e subiscono una flessione in volume (-0,4%), così come quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +0,4% e -0,1%). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i vari gruppi. Gli aumenti maggiori riguardano i Prodotti di profumeria, cura della persona (+4,3%) e Foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (+2,7%) mentre i cali più consistenti si osservano per Cartoleria, libri, giornali e riviste (-3,5%) e Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (-2,6%).

Rispetto a maggio 2024, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+3,2%), risulta in calo per le imprese operanti su piccole superfici (-0,4%) e il commercio elettronico (-0,9%), ed è stazionario per le vendite fuori dai negozi. Commentando i dati l'Istat sottolinea come in termini tendenziali le vendite al dettaglio sono in aumento solo per la grande distribuzione, mentre per le imprese operanti su piccole superfici e il commercio online si registra un calo. Le vendite al di fuori dei negozi risultano stazionarie.

Commercio: Confcommercio, "la situazione consumi resta stagnante"

“Il dato odierno non modifica, nella sostanza, una situazione che sul versante dei consumi rimane stagnante con i movimenti, al rialzo o al ribasso, degli ultimi mesi guidati essenzialmente dal comparto alimentare”. E’ il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio di maggio.

In questo contesto “si confermano andamenti articolati delle singole merceologie e dei diversi format distributivi. Per i settori come l’abbigliamento, le calzature ed i mobili, da tempo in difficoltà, la tendenza rimane negativa e le speranze di un recupero continuano ad essere affidate alla stagione dei saldi. Trasversalmente, preoccupazioni simili valgono per le imprese di prossimità: senza una robusta ripresa della spesa delle famiglie si acuisce il rischio di desertificazione commerciale nelle città italiane.

La novità degli ultimi mesi – conclude l’Ufficio Studi - è rappresentata dalle difficoltà del commercio elettronico che in questa prima parte del 2025 appare in ridimensionamento. Resta il fatto che nell’ultimo decennio, a fronte di vendite stazionarie o quasi in termini reali, il commercio online ha triplicato i propri volumi di vendita”.

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