Economia
Codice appalti, Lega: "Frasi gravi, Busia deve lasciare l'Anac”. Poi frena
Botta e risposta tra il presidente dell'Autorità anticorruzione e il ministro Salvini; poi il chiarimento tra i due
Codice appalti, dopo l’attacco della Lega arriva il chiarimento di Busia
Dopo le parole di Locatelli, seguite da una serie di dichiarazioni dello stesso tenore di altri esponenti del Carroccio riferite in particolare alle parole sui rischi nell'assegnazioni dei lavori, Busia ha precisato a “L’Aria che tira” su La7: "Amministratori corrotti? No, nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità". E ancora: “Verso i sindaci Anac nutre solo ammirazione come pure verso i funzionari pubblici. Sono persone nella stragrande maggioranza che servono l’istituzione e lavorano per fare bene. La fiducia che Anac dà ai sindaci è piena".
A difesa del numero uno dell'autorità anticorruzione si era schierato il Pd, che con il capogruppo al Senato, Francesco Boccia, parlando di "gravi attacchi" della Lega e aggiunge che "la colpa di Busia è solo quella di denunciare con forza le criticità del nuovo codice appalti. Dietro la richiesta della velocizzazione si nasconde l'abbassamento della qualità dei lavori e il rischio sempre più forte di infiltrazioni ancora più massiccie della criminalità organizzata. La destra sappia che le preoccupazioni di Busia sono le nostre".