Economia
Andate tranquilli al mare: ci pensa la Fed a tenere sui massimi tutti gli asset finanziari

Ci avviamo verso le settimane centrali dell'estate, quando di solito sui mercati o non succede nulla, oppure succede di tutto. Niente mezze misure per le Borse in agosto. Dal punto di vista macroeconomico, l'ultimo appuntamento degno di nota era la riunione della Federal Reserve, che si è appena conclusa con la conferma dell'atteggiamento chiaramente espansivo da parte dell'istituto centrale USA e nuove promesse di fare tutto il possibile per sostenere la ripresa post Covid. Le aspettative erano già allineate in tal senso, ma sentirsi ripetere da Mr. Powell che il QE continuerà, e che non ci sono rischi di "bolle" sui mercati finanziari è sempre un tonico per gli operatori. E difatti Wall Street sta festeggiando, con guadagni diffusi, i tassi inchiodati ai minimi recenti, il Dollaro in calo contro le principali divise e l'oro ad un soffio dalla soglia psicologica dei $2,000.
Se ne riparlerà alla prossima riunione di settembre, quando sono attesi annunci concreti per ulteriori stimoli monetari attraverso l’ampliamento del programma di Quantitative Easing. In questa riunione, bastava tranquillizzare gli operatori e preparare la scena per il vero appuntamento, quello tra circa sei settimane. Il riconoscimento di una stringa di dati migliori delle previsioni cambia poco, ai fini delle decisioni di politica monetaria, visto il livello ancora elevato di incertezza sulla traiettoria di uscita dalla forte frenata del PIL nella prima metà dell'anno; siamo ad uno stadio troppo acerbo della ripresa per interpretare un giudizio positivo da parte di Powell sui recenti dati macro come un segnale di passato pericolo e, quindi, di un futuro ritorno ad una politica monetaria meno espansiva.
Anzi, siamo ancora in piena fase "tanto peggio, tanto meglio", dove i commenti ancora preoccupati per la salute dell'economia a stelle e strisce (e non sono infatti mancati nel discorso del Presidente della Fed) vengono interpretati in chiave positiva dagli operatori: ormai i mercati hanno ben compreso che le banche centrali non permetteranno nuove significative cadute delle borse, e lo scenario sui tassi d’interesse è visto come centrale per difendere il valore delle attività finanziarie. Le minute dell'ultimo FOMC hanno, se possibile, rafforzato simili convinzioni: in esso si faceva esplicito riferimento alla necessità di offrire al mercato un chiaro scenario di tassi stabili finché l’economia non si fosse ripresa completamente dallo shock di questa primavera. E così sarà. Andate tranquilli al mare, ragazzi: ci pensa la Fed a tenere sui massimi tutti gli asset finanziari.