Economia

Anima(Confindustria):"La meccanica italiana cresce, ma è appesantita dai dazi"

L’industria meccanica punta l’estero per cambiare passo Boccia: 'Crescita dettata dallo sguardo ai mercati globali'

Si è svolta a Milano l'assemblea pubblica di Anima Confindustria. Il numero uno di via dell’Astronomia: «Serve una manovra anti ciclica». Presentati il “Manifestato della Meccanica”, con richieste mirate al governo su energia, export, made in Italy, ambiente, infrastrutture e trasporti,  e L’Atlante dell’Industria Meccanica, nuovo network internazionale del comparto.

La meccanica cresce, ma a passi misurati: +1% la produzione, +1,1% l'export, +2% gli investimenti e +0,1% l'occupazione. È questo il quadro di sintesi disegnato durante l'assemblea pubblica di Anima, l'associazione di Confindustria che raccoglie le industrie della meccanica, che si è svolta a Milano all’interno di Palazzo delle Stelline.

«La meccanica cresce perché è specchio dell'industria del paese, guarda ai mercati globali e sta reagendo. Abbiamo bisogno di concentrarci su quello che noi riteniamo una grande manovra anti ciclica sia in chiave italiana che europea», ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, presente all'assemblea di Anima. «Non bisogna smontare quanto di buono è stato fatto per industria 4.0 - prosegue Boccia - che non sono degli incentivi, ma una linea di direzione dell'industria italiana». Due le manovre messe nel mirino: «Serve una dotazione infrastrutturale all'altezza del nostro Paese, quindi partire dalle risorse già stanziate, che ammontano a circa 70 miliardi. Poi c'è poi la proposta di una manovra europea con mille miliardi di euro per le infrastrutture transnazionali di cui cento in dotazione all'Italia ».

Per sensibilizzare le istituzioni, Anima ha presentato al governo il “Manifesto della Meccanica” con richieste mirate su energia, export, made in Italy, ambiente, infrastrutture e trasporti. Le proposte si basano sulle esigenze degli imprenditori della meccanica e sulle statistiche emerse dall’analisi effettuata dall’Ufficio studi di Anima. Secondo i dati elaborati, l'industria meccanica italiana dovrebbe presentare una crescita più contenuta nel 2019. La produzione 2018 ha raggiunto quota 48,7 miliardi di euro, con un incremento del +1,5% rispetto al 2017. A fine 2019 sarà superata la soglia dei 49 miliardi di euro con un aumento del +1% .

L’export continua a essere uno dei punti di forza della meccanica italiana, raggiungendo nel 2018 i 28,4 miliardi di euro (pari al +1,7% rispetto al 2017). Le previsioni 2019 (+1,1%) evidenziano una contrazione dovuta alla guerra dei dazi e alle crisi geopolitiche che rallentano la crescita. La quota export sale, quindi, nell’anno in corso a 58,4%: questo significa che oltre la metà della produzione italiana viene acquistata all’estero. «L'industria meccanica è la prima voce del nostro export. Siamo un popolo di ingegneri, non solo un Paese conosciuto per design e moda. Siamo forti nella meccanica che è un settore che va sostenuto aprendoci ai mercati», ha detto il sottosegretario agli Affari Esteri, Ivan Scalfarotto, a margine dell'assemblea. «Il protezionismo - prosegue Scalfarotto - dovrebbe essere per gli italiani come fumo negli occhi. Non si può pensare ad un mondo in cui un Paese mette i dazi su un altro Paese».

Uno strumento in più per promuovere l’industria meccanica nel mondo è L’Atlante dell’Industria meccanica, un nuovo network che mette in rete le imprese d’eccellenza del comparto sviluppato in occasione dei 100 anni della rivista “L'Industria Meccanica” di Anima Confindustria.

Anima (Confindustria)
 

Chi è Anima

Anima Confindustria Meccanica varia e affine è l'organizzazione industriale di categoria che in seno a Confindustria rappresenta le aziende della meccanica, un settore che occupa 221.000 addetti per un fatturato di oltre 49 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 58,5%. Nata nel 1914, la Federazione annovera al suo interno oltre 30 Associazioni e gruppi merceologici e conta più di 1000 aziende associate, tra le più qualificate nei rispettivi settori produttivi.