Economia
Aspi, Atlantia: sul Pef nemmeno iniziato l'iter autorizzativo
Il gruppo controllato dei Benetton ha manifestato disponibilità a vendere" Aspi, ma ricorda che "non vi è alcun obbligo in carico di Cdp ad acquistare"
Atlantia "ha manifestato disponibilita'" a cedere l'88% di Autostrade per l'Italia "ma non vi è alcun obbligo a carico di Cdp di acquistare". E' quanto si legge in un comunicato della holding controllata dai Benetton in risposta a un articolo di stampa.
"A testimonianza di quanto siano invalidanti per un processo di vendita di mercato le condizioni imposte dal Governo, Atlantia non ha ricevuto offerte alternative o manifestazioni di interesse concrete da nessun altro investitore", continua la nota, che rimarca come i termini della proposta di Cdp-fondi sono "del tutto insoddisfacenti" viste le valutazioni dell'asset espresse da analisti ed advisor indipendenti.
Atlantia precisa anche di avere risposto alla missiva della controllante Edizione (holding di Ponzano Veneto), che la invitava a esaminare la proposta ricevuta da Cdp-fondi, ricordando che "tutte le determinazioni del cda sono state governate dagli inderogabili principi dell'indipendenza di giudizio" e "condotte con piena e assoluta trasparenza e rigore".
Per concludere un passaggio sul Piano economico e finanziario di Aspi, asse portante di tutto il riassetto della concessionaria anche perche' determinante per stabilire il reale valore, in prospettiva, dell'asset: "avrebbe potuto dare avvio a importanti investimenti" ma "benchè definito con il concedente a meta' novembre 2020, non ha nemmeno inspiegabilmente iniziato il suo iter autorizzativo formale".
Infine, una precisazione sul Ponte Morandi, che "venne costruito negli anni '60 dallo Stato italiano che poi procedette nel 1999 alla privatizzazione di Autostrade, senza rilasciare alcuna garanzia ai compratori in merito allo stato delle infrastrutture affidate in concessione".