Economia

Aspi, nuova offerta non vincolante di Cdp, Rumors: sul tavolo meno soldi

Il cda di Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via libera a Cdp Equity alla presentazione da parte del consorzio composto insieme a Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Infrastructure and Real Assets di una lettera di offerta non vincolante relativa all'investimento partecipativo in Autostrade per l'Italia.

Oltre ai due grandi fondi (americano il primo e australiano il secondo), nella cordata che deve rilevare l'88% di Aspi in pancia ad Atlantia potrebbero entrare anche soci istituzionali italiani (si è fatto il nome di F2i) in modo da arrivare fino al 51% della bidco (dunque maggioranza in mani italiane) ora tutta in capo a Cdp Equity che dovrebbe portare a termine l'operazione di acquisto. 

La lettera inviata oggi ad Atlantia, sulla quale il consorzio auspica una condivisione rispetto ai termini e ai principi in essa contenuti, ribadisce l'intenzione di proseguire speditamente con la due diligence tecnica che, considerata la grande mole di documenti e i numerosi aspetti da analizzare emersi anche nel corso delle ultime settimane, necessita di ulteriori approfondimenti che risultano fondamentali per poter giungere alla formulazione di un'offerta vincolante.

Restano alcune incertezze come il piano economico finanziario per la concessionaria su cui il Ministero dei Trasporti deve accendere il disco verde e che serve per definire la remunerazione tariffaria e la difficoltà nel definire le richieste di risarcimento di danno al termine del processo sul Morandi da cui stanno emergendo prove sempre più inequivocabili delle mancate manutenzioni del concessionario. 

Dunque la Cassa guidata da Fabrizio Palermo chiede più tempo per arrivare a una offerta vincolante (e che potrebbe essere presentata a febbraio), ma a quanto pare mette meno soldi sul tavolo rispetto al valore iniziale compreso nel range 8,5-9,5 miliardi, una cifra comunque giudicata insufficente dai grandi fondi internazionali azionisti di Atlantia. 

La nuova offerta - si legge infatti in una nota di Cdp - "aggiorna la precedente con riguardo, tra l'altro, a risultanze della due diligence in corso, al relativo impatto sulla valutazione economica e all'identificazione del processo e della tempistica per la presentazione di un'offerta vincolante".

Secondo il Messaggero, la revisione configurerebbe una valutazione della quota oggetto di offerta nel range 8-9 miliardi, circa 400 milioni in meno della precedente. Il termine per la presentazione di una offerta vincolante, secondo il quotidiano romano, sarebbe ora spostato a fine febbraio nelle richieste della cordata.