Economia

Aspi, nuove richieste di Atlantia a Cdp. Ballano 400 milioni di indennizzi

Si tratta dei 400 milioni di ristori chiesti da Atlantia alla cordata Cdp-Blackstone-Macquarie, risorse prive però di qualunque certezza giuridica

Si tratta ancora fra Atlantia e la cordata Cdp-Blackstone-Macquarie sul contratto relativo all'operazione Autostrade, mentre nel week end potrebbe arrivare la lettera di risposta di Florentino Perez, patron di Acs, alle richieste della holding riguardo la precisazione dei tempi per formulare una eventuale offerta binding da mettere in competizione con quella di Cassa.

Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che questa situazione ancora confusa rende incerto il consiglio di Atlantia di oggi pomeriggio che potrebbe essere rinviato a lunedì, sulla base di una proroga che in queste ore i legali delle parti stanno negoziando affinchè sia possibile superare gli ultimi nodi dell'offerta di 9,1 miliardi al lordo di 870 milioni di indemnities.

A cominciare dalla clausola di earn out relativa al recupero dei mancati introiti sul calo traffico per il Covid: si tratta dei 400 milioni di ristori chiesti dalla holding guidata da Carlo Bertazzo alla cordata di Cdp, ma privi di qualunque certezza giuridica perchè non c'è ancora una norma specifica. Nella stesura delle clausole contrattuali, i consulenti della holding dei Benetton avrebbero chiesto alla controparte una qualche forma di garanzia.

Che però il consorzio non è in grado di dare, riservandosi di dare una risposta che ieri a tarda sera ancora non era pervenuta. In mezzo a questa disputa si inserisce l'attesa di una risposta da Perez sui tempi per fare un'offerta competitiva rispetto a quella di Cdp, Blackstone e Macquarie. Il nuovo slittamento del cda può essere propizio e consentire ad Acs di avere più tempo per la proposta.