Economia
Assegno unico, aumenti da gennaio: ecco quanti soldi arrivano. Esulta chi ha più di 2 figli
Sono previste maggiorazioni per madri under 21 e nuclei con quattro o più figli. Ma non solo...
Assegno unico, aumenti da gennaio: ecco quanti soldi arrivano
Dal gennaio 2025 entreranno in vigore alcune novità riguardanti l’assegno unico e universale per i figli a carico, erogato fino al compimento dei 21 anni (e senza limiti di età per i figli disabili). L’Inps ha comunicato, infatti, di aver aggiornato la procedura di presentazione e consultazione delle domande relative a questo beneficio, che dal marzo 2022 ha unificato in un’unica misura diverse forme di sostegno per le famiglie con figli.
Nuovo sistema di gestione del pagamento
I pagamenti saranno gestiti attraverso il Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI), un servizio che consentirà al cittadino o al patronato di registrare il proprio IBAN (lo stesso potrà essere utilizzato anche per altre prestazioni Inps).
Al momento della presentazione di una nuova domanda, oppure in caso di modifica delle modalità di pagamento o del conto corrente di accredito di una domanda già accolta, sarà possibile scegliere uno degli IBAN già in uso presso l’Inps o inserire un IBAN nuovo. Inoltre, i tutori legali di minori o soggetti interdetti potranno indicare un IBAN intestato o cointestato ai soggetti tutelati, così da consentire l’accredito diretto a loro favore.
Semplificazioni per le maggiorazioni
Sono state introdotte alcune “ottimizzazioni” nella procedura per richiedere le maggiorazioni spettanti ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 25mila euro e a quelli in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro. In particolare, la procedura è stata semplificata quando i genitori sono gli stessi per tutti i figli indicati nella domanda, rendendo più agevole l’acquisizione delle informazioni necessarie.
Isee e rinnovo dell’assegno
Dal prossimo anno il beneficio non inciderà più sul calcolo dell’ISEE (esclusivamente per l’accesso al bonus nido). Inoltre, chi già percepisce l’assegno unico non dovrà presentare una nuova domanda: il rinnovo sarà infatti automatico. Tuttavia, il nuovo ISEE dovrà essere aggiornato entro il 28 febbraio 2025.
Se la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) non verrà rinnovata in tempo, dal mese di marzo 2025 l’importo verrà corrisposto in misura minima. Qualora l’ISEE venga poi presentato entro il 30 giugno 2025, l’Inps ricalcolerà l’assegno sulla base dei dati reddituali corretti e liquiderà gli eventuali arretrati.
Come si calcola l’assegno
L’importo viene stabilito in base alla situazione economica del nucleo familiare (determinata da un ISEE valido al momento della domanda) e varia a seconda dell’età e del numero dei figli, nonché dell’eventuale presenza di disabilità.
L’assegno è definito “unico” perché semplifica e al tempo stesso potenzia gli interventi a sostegno della genitorialità e della natalità. È “universale” in quanto è riconosciuto in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di 45.574,96 euro. La quota variabile progressiva passa da un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore (con ISEE fino a 17.090,61 euro) a un minimo di 57 euro (in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 45.574,96 euro).
Sono previste, inoltre, maggiorazioni per figli successivi al secondo, madri under 21, nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi lavoratori, figli disabili, figli di età inferiore a un anno, figli con età compresa tra 1 e 3 anni in nuclei con almeno tre figli e ISEE fino a 45.574,96 euro. A queste si aggiunge una quota di maggiorazione per compensare eventuali perdite economiche rispetto ai precedenti regimi di assegno per il nucleo familiare e detrazioni fiscali.