Economia

Auto blu, il bluff di Renzi. Parla Carlo Cottarelli

di Andrea Deugeni
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Ma quale spending review. "Il Governo ha interrotto il censimento delle auto blu". E' uno dei curiosi episodi sul capitolo spesa pubblica che l'ex commissario straordinario alla spending review Carlo Cottarelli, ieri a Milano per la manifestazione Book City, ha raccontato, tornando sulla sua esperienza da tecnico al servizio del governo Letta e Renzi. Esperienza durata un anno e dieci giorni prima di lasciare il testimone agli attuali commissari Yoram Gutgeld e Roberto Perotti.

Nel video (guardalo qui sotto) che Affaritaliani.it ha girato, Cottarelli spiega tutte le difficoltà che ha incontrato nel suo lavoro, i nodi e i paradossi della spesa pubblica italiana che va grosso modo "a pagare le pensioni e i dipendenti pubblici". Tante piccole curiosità (a partire dal rapporto non facilissimo, fa capire Cottarelli, con Renzi), che l'economista, attualmente uno dei direttori esecutivi del Fondo Monetario Internazionale, condisce con numeri interessanti sulla composizione del bilancio italiano, spiegando poi come iniziare a mettere mano a quasi 800 miliardi di euro di spesa. Cottarelli ha poi risposto ad alcune domande di Affaritaliani.it proprio sul capitolo spending review inserito nella Legge di Stabilità appena varata dal duo Renzi-Padoan. 

Nel Documento di economia e finanza, proprio attraverso la spending review, il governo prevedeva di realizzare risparmi per 10 miliardi di euro. Presentata la manovra, poi, i risparmi si sono ridotti di molto. Cos'è successo?  
"Fin dall'aprile di quest'anno, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan contava di recuperare dal capitolo spending review 10 miliardi, compreso però il taglio delle spese fiscali (tax expeditures). Il premier Matteo Renzi ha deciso poi di non procedere alla riduzione di queste ultime per non, ha detto lui stesso, essere accusato 'di tagliare le tasse con una mano e di aumentarle invece con l'altra'. Questa è la spiegazione che è stata data".

Però, ballano più di 4 miliardi di euro...
"Eh sì, per il momento dal capitolo revisione della spesa arrivano 5,8 miliardi rispetto ai 10 inizialmente preventivati. E mancano proprio i tagli alle tax expeditures, capitolo di cui si era occupato il professor Perotti e che non è finito nella Legge di Stabilità".

E' proprio per questo, pare, che Perotti abbia presentato le sue dimissioni...
"Non lo so. Bisogna chiederlo a lui che è ancora lì, al suo posto". 

La legge per la creazione della figura del commissario straordinario per la spending review prevede il requisito dell'indipendenza, requisito che non è totalmente presente però nell'attuale coppia di commissari (Yoram Gutgeld e Roberto Perotti): ciò può averne condizionato l'operato? 
"Essendo membro di un partito e cioè del Partito Democratico, Gutgeld non può essere considerato indipendente. In qualche misura, quindi, l'appartenenza al Pd può averlo condizionato. Se facciamo un discorso teorico, direi certamente di sì. Le proposte di alcuni tagli però nella manovra ci sono e cioè 5,8 miliardi. Poi, vedremo nel dettaglio a cosa corrispondono. Perotti (proveniente dalla Bocconi ndr), invece, ha un background accademico e, quindi, diverso. E' certamente più indipendente. Detto questo, non sono stato presente durante i lavori e, quindi, mi è difficile rispondere".