Economia

Automotive, l'allarme dei sindacati: "Giorgetti ci convochi o sciopero"

di Andrea Deugeni

Dopo l'insoddisfazione per il mancato ingresso pubblico in Stellantis,cresce l'insofferenza per la crisi del settore stretto fra l'ex Fca e la "guerra dei chip"

In più, come spiegato dallo stesso Tavares nell’ultimo incontro con i sindacati a Melfi, l’indotto automotive è finito anche vittima della guerra dei chip: i ritardi delle forniture taiwanesi (da cui arriva il 65% della produzione mondiale) di semiconduttori destinate al mercato delle quattroruote. Ritardi generati dalla concorrenza del comparto tlc alle prese con la rivoluzione 5G e dall'elettronica di largo consumo che, per Corporate Germania, la regina dell'auto europea, solo un intervento del neo presidente americano Joe Biden ha sbloccato. Anche per la mancanza di relazioni diplomatiche del governo con Taiwan, l'Italia è rimasta dunque tagliata fuori dall’import di chip necessario al corretto funzionamento della filiera automobilistica. Inefficienza che ha finito per aumentare l’insofferenza dei sindacati.

"Oggi abbiamo ancora qualche mese a disposizione per stabilire un intervento governativo con un piano di politica industriale. Più passa il tempo e peggio è, perché quando arriverà la riorganizzazione degli approvvigionamenti di Stellantis potrebbe essere troppo tardi", spiegano ad Affaritaliani.it dalla Fiom.

@andreadeugeni