Banche italiane, Visco: timori esagerati ma ora riducano i costi - Affaritaliani.it

Economia

Banche italiane, Visco: timori esagerati ma ora riducano i costi

Banche a rischio? Secondo il governatore della Banca d'Italia "chi ha messo i soldi in banca, in un modo o nell'altro, non deve pensare che siano a rischio"

Banche italiane rischio? Secondo Visco, govrnatore della Banca d'Italia, i timori sono esagerati.

 

Le banche cambino. Servono una gestione piu' attiva dei crediti deteriorati e ammortizzatori sociali per gli esuberi. I timori sugli istituti di credito sono comunque esagerati, il risparmio degli italiani e' al sicuro. Quello di cui c'e' bisogno, pero', e' piu' crescita. E' quanto evidenzia il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, in due ampie interviste al Corriere della Sera e alla Stampa, in cui promuove anche il piano per Mps, "occasione per risolvere definitivamente i problemi accumulati nel tempo".

Sul fatto che quasi tutte le banche italiane hanno problemi con i crediti deteriorati, Visco al Corriere della Sera spiega: "In gran parte derivano dal passato. La crisi da noi e' stata piu' profonda che altrove, e a questa si e' sommata la lentezza delle procedure di recupero di questi crediti. Se in Italia avessimo gli stessi tempi di recupero di Francia o Germania l'incidenza delle nostre sofferenze sarebbe la meta' di quella attuale". "Le norme varate - prosegue tuttavia - vanno nella direzione giusta, si puo' ancora migliorare l'efficienza dei Tribunali.

Le banche italiane, pero', intensifichino la gestione attiva delle sofferenze, non possono piu' pensare di trattarle come attivi residuali, controversie di natura legale". "Molte pratiche - rileva - non sono informatizzate, ci sono incertezze sulla presenza di ipoteche e sulla natura dei prestatori di garanzie. Entro settembre le banche dovranno inviarci queste informazioni, sofferenza per sofferenza, oggetto di un nuovo, specifico flusso segnaletico".

"Con le nuove tecnologie - sottolinea anche - c'e' meno bisogno di personale, e' necessario proseguire nella riduzione di una presenza territoriale eccessiva. Dovranno tagliare i costi". "I timori dei mercati circa la qualita' degli asset delle banche italiane - spiega quindi alla Stampa - devono essere presi seriamente e non dovrebbero essere ignorati. Ma ci sono buone ragioni per credere che siano alquanto sovrastimati". "Sicuramente si deve ancora rafforzare la crescita - aggiunge - ma l'Italia sta completando il suo secondo anno di ripresa stabile e in crescita dopo la peggiore e la piu' lunga recessione che si ricordi".