Economia

BankItalia, nuovo pressing 5S-Lega. Spinta per la rinuncia di Perrazzelli

Andrea Deugeni

Rumors

La politica torna in pressing su Banca d’Italia. Come mai dopo la nomina del 28 marzo da parte del Consiglio superiore dei due nuovi membri del Direttorio, Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha ancora promosso, di concerto con il ministro dell’Economia e sentito il Consiglio dei ministri, il decreto del Presidente della Repubblica che ufficializza gli ingressi nell’organo di vertice di Via Nazionale?

banca d'italia ape
 

Dopo le decisioni del Consiglio superiore e la salita del governatore Ignazio Visco al Quirinale, ci sono stati già tre riunioni del Consigli dei ministri, ma l’iter definitivo di nomina si è fermato a Palazzo Chigi.

Il 9 maggio si avvicina e da quel giorno il Direttorio della Banca d’Italia, se le nomine di due settimane fa non venissero ratificate dal Governo, si troverebbe con due soli membri su cinque. Configurazione che bloccherebbe l’operatività dell’organo.

Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, pare infatti che sui nomi decisi dal Consiglio superiore, su proposta del governatore Ignazio Visco, resti il veto leghista su Alessandra Perrazzelli, avvocato milanese ex Intesa-Sanpaolo e Barclays Italia motivato con la sua “appartenenza” all’area Pd lombarda. Curriculum che ha fatto storcere il naso non solo nel Carroccio ma anche nelle fila pentastellate. Fonti di maggioranza auspicano un passo indietro della Perrazzelli.

Insomma, dopo il pressing all’insegna della discontinuità fatto Lega e M5S su Luigi Federico Signorini (in stand by ormai da metà febbraio), pare che l’autonomia (qui nelle nomine) della Banca d’Italia sia messa nuovamente in discussione con la scelta del governo di tenere sospese nuovamente le designazioni nel Direttorio. Un quadro che, nonstante la recente levata di scudi del Colle, evidenzia un segno di debolezza per Visco che presto dovrà ripresentarsi a dover rendere conto della propria attività nella nuova commissione parlamentare d’indagine sulle banche sotto la presidenza (ormai quasi certa) Paragone.

C'è di più. Se non verrà "ratificata" dal doppio passaggio Palazzo Chigi-Quirinale la promozione a nuovo direttore generale di Fabio Panetta, per l'Ivass, l'authority che vigila sul mercato delle assicurazioni, si configurerebbe una stuazione di inoperatività totale, in quanto il dg di Banca d'Italia è anche il presidente dell`Ivass.

Martedì tra l’altro ricorda sempre il Sole che, nell’ambito delle audizioni sul Def, è atteso in Parlamento proprio un esponente di Via Nazionale, appuntamento a cui negli ultimi anni è sempre stato presente Signorini. Un momento che potrebbe tornare a far riaccendere i riflettori sui rapporti non rosei fra governo e la Banca d’Italia.