Economia

Bce, Draghi lascia i tassi invariati: "Ripresa più solida"

La Bce lascia i tassi invariati. Draghi: "Ripresa più solida, rischi diminuiti"

Il direttivo della Bce ha lasciato invariati i suoi tassi principali. Il 'refi', il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, resta a quota zero, mentre il tasso sui depositi, cioe' quello che le banche pagano per depositare i loro fondi a Francoforte, rimane negativo a -0,40%. Invariato anche il tasso marginale a +0,25%.

La Bce manterra' i tassi di interesse ai "livelli attuali o piu' bassi per un periodo esteso di tempo" e, in ogni caso, "ben oltre l'orizzonte temporale del programma di acquisto di titoli", ovvero il dicembre 2017. Lo ha ribadito in conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi, secondo cui Francoforte e' pronta a estendere il proprio programma di 'quantitative easing', sia nell'ammontare degli acquisti mensili che nella durata temporale, se le dinamiche dell'inflazione resteranno deludenti.

La "ripresa ciclica dell'Eurozona e' sempre piu' solida" con "rischi al ribasso che sono diminuiti", ha aggiunto Draghi attenuando attenua la formula utilizzata finora dalla Bce secondo la quale i rischi per la crescita erano al ribasso. L'area euro, ha precisato, si "sta muovendo verso una configurazione piu' equilibrata dei rischi" anche se essi "restano inclinati al ribasso".

La ripresa dell'Eurozona continua a essere frenata dall'insufficiente impegno dei governi nell'applicazione delle necessarie riforme strutturali, è stato infine il richiamo ribadito in conferenza stampa il presidente della Bce. A pesare sulla ripresa, ha aggiunto Draghi, sono inoltre l'ampio ammontare di risorse non utilizzate e il processo di disindebitamento ancora in corso.