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Economia
Bce, Draghi va avanti con il Qe. Per il mercato, acquisti oltre marzo

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Due numeri su tutti: l'inflazione di agosto, allo 0,2% e quella core, cioè depurata delle componenti più volatili come i prezzi dell'energia e degli alimentari, allo 0,8%. Con una crescita economica del terzo trimestre in rallentamento in tutta Eurolandia. E tutto questo quando, secondo l'iniziale linea di azione di politica monetaria fissata dall'Eurotower, dopo 16 lunghi mesi avrebbe dovuto terminare il programma di quantitative easing sui titoli di Stato dei Paesi dell'area euro (ottobre 2017 è stato poi prolungato da Mario Draghi a marzo 2017). Un quadro che, secondo alcuni analisti finanziari, spingerà già oggi il Consiglio direttivo della banca centrale a mettere mano alle modalità di politica monetaria espansiva non convenzionale. 

E' il caso di Yann Quelenn, analista di Swissquoteche sottolinea come "il quantitative easing finora non ha riscontrato infatti particolare successo nel guidare al rialzo ne' la crescita economica ne' l'inflazione, eppure l'Eurotower e' talmente concentrato sull'applicazione di questo programma che non possiamo davvero aspettarci null'altro se non una nuova estensione temporale dei termini degli acquisti della Bce".

"Crediamo che Draghi -  prosegue Quelenn - non perderà l'occasione per ridurre le previsioni sui dati di crescita economica e inflazione future: in agosto la crescita dei prezzi all'interno dell'Eurozona e' stata infatti solo dello 0,2%. Le stime di crescita del Vecchio Continente per il 2017 dovrebbero quindo essere ridotte dall'attuale +1,7% a +1,5%. Sono ormai trascorse sette settimane dall'ultimo speech pubblico del Presidente di Eurotower, pertanto gli investitori si attendono una rivalutazione delle condizioni macroeconomiche".

Per ultimo, conclude Quelenn, "riteniamo che non vi sarà alcun taglio dei tassi, destinati a rimanere su questi livelli. Alcuni politici non hanno mancato di far sentire la loro preoccupazione circa il fatto che tassi di interesse eccessivamente negativi potrebbero infliggere un colpo fatale ai bilanci delle banche e in particolare alla voce utili, nel caso in cui i tassi dovessero scivolare ulteriormente verso il basso. Per ora pertanto, crediamo che tutto rimanga così come lo vediamo".

Un altro fattore che, secondo gli addetti ai lavori, frena le mosse della Bce è l'entità del proprio bilancio che si è notevolmente allargato dopo 16 mesi di quantitative easing: l'istituto di Francoforte è arrivato ad acquistare infatti mille miliardi di euro in titoli di Stato. Nello specifico tra le tre maggiori economie dell'Eurozona, la Bce ha speso 238 miliardi di euro in Bund tedeschi, 189 miliardi in titoli francesi e 164 miliardi in obbligazioni italiane dallo scorso marzo. L'eccessiva espansione del bilancio, che ha portato solo parzialmente supporto all'economia reale, è tenuta fortemente sotto controllo dall'istituto centrale.

In attesa della conferenza stampa di Draghi (14.30), sui mercati azionari europei prevale la cautela: in tarda mattinata Piazza Affari fa +0,26%, Parigi fa +0,03%, il Dax è invariato e Londra porta a casa mezzo punto percentuale. 

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