Economia
Bitcoin, crollo dovuto a un motivo ben preciso. Maxi cessione di criptovalute in programma negli Usa, tremano gli investitori
La settimana scorsa infatti il Dipartimento di Giustizia ha ricevuto l'approvazione per vendere 69.370 Bitcoin, valutati circa 6,5 miliardi di dollari
Bitcoin, crollo dovuto a un motivo ben preciso. Maxi cessione in programma negli Usa, tremano gli investitori
Bitcoin e crypto in discesa nell'ultima settimana. Ora la criptovaluta si aggira intorno alla soglia dei 90 mila dollari, 15 mila al di sotto del suo massimo storico di 108 mila dollari raggiunto il 17 dicembre 2024. La debolezza del mercato delle cripto si spiega in parte con la riduzione delle aspettative di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti. In effetti, il bitcoin ha storicamente vissuto i suoi periodi migliori in contesti di tassi bassi, ma la forza dei dati sull'occupazione statunitense ha rafforzato negli analisti l'idea che la Fed potrebbe aspettare diversi mesi prima di effettuare un altro taglio dei tassi.
Questa situazione sta spingendo gli investitori ad allontanarsi dagli asset rischiosi e le criptovalute sono, ovviamente, tra queste. Un momento importante per capire come andrà il mercato delle crypto sarà l'insediamento del presidente Donald Trump il 20 gennaio. Infatti è stata l'elezione di Trump il 5 novembre scorso a scatenare il rialzo. In quella data il Bitcoin valeva circa 60mila dollari ma è passato, in pochi giorni, ai nuovi massimi.
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Anche con Trump alla Casa Bianca restano delle incognite. Il presidente eletto ha infatti già nominato diverse figure favorevoli alle criptovalute, come Paul Atkins a capo dell'autorità di regolamentazione del mercato azionario statunitense o David Sacks come consulente per le criptovalute alla Casa Bianca, ma ci sono dubbi sulla sua capacità di istituire rapidamente una politica veramente favorevole alle cripto, un investimento che fatica a incontrare il favore della comunità finanziaria.
Un altro fattore che influenza le prestazioni del Bitcoin è la possibile vendita da parte del governo Usa delle criptovalute sequestrate. La settimana scorsa infatti il Dipartimento di Giustizia ha ricevuto l'approvazione di un giudice federale per vendere 69.370 Bitcoin, valutati circa 6,5 miliardi di dollari, confiscati dal mercato nero di Silk Road. Se venisse completata, l’operazione sarebbe una delle maggiori vendite di criptovalute sequestrate mai effettuate e potrebbe influenzare ulteriormente l’andamento del Bitcoin che comunque, in un anno, ha messo a segno un rialzo del 133%. A gennaio 2024 infatti valeva circa 36 mila euro.