Economia
Boccone sullo stomaco per gli eredi di Marzotto: perdite per 3,2 mln per Peck, in crisi la gastronomia italiana
L’azienda di ristorazione di lusso che si definisce “tempio della gastronomia” a Milano e di cui Leone Marzotto è amministratore delegato
Peck, l'azienda di ristorazione dei Marzotto chiude il 2023 in rosso
Gastronomia amara per i quattro eredi di Pietro Marzotto, soci in comune di Peck. L’azienda di ristorazione di lusso che si definisce “tempio della gastronomia” a Milano, oltre allo storico negozio in via Spadari, ne ha altri due di cui uno in zona Porta Venezia e l’altro a CityLife. Qualche giorno fa, infatti, gli azionisti si sono riuniti in assemblea per approvare il bilancio 2023 chiuso con una perdita di oltre 3,2 milioni di euro, peggiore di quella di 2,3 milioni dell’esercizio precedente. Il passivo è stato tutto rinviato a nuovo determinando un patrimonio netto di 7,8 milioni.
Anno su anno i ricavi delle vendite nei negozi e online si sono mantenuti all’incirca stabili a 16,2 milioni rispetto ai 16,9 milioni del 2022 ma l’ebitda è peggiorato passando da negativo per 301mila euro a negativo per oltre un milione e così l’ebit peggiorato da -2,1 milioni a -2,7 milioni. La relazione sulla gestione spiega che lo scorso anno, fra l’altro, sono venuti meno gli sconti ottenuti dai locatori nel periodo pandemico e peraltro nel novembre scorso i soci hanno messo mano al portafoglio con un aumento di capitale di 5,4 milioni.
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Di Peck l’amministratore delegato è Leone Marzotto (il presidente è Paolo Opromolla) che ne è anche maggiore azionista con oltre il 61% fra quota diretta e indiretta, ma soci ne sono anche le sorelle Ita (12,9%), e Marina (12,3%) e il fratello Umberto (9,7%).