Economia
Boosting Italy: da AmCham lezioni di dialogo e internazionalizzazione
Sfide e opportunità degli FDI: i fattori di successo degli investimenti esteri in Italia al convegno “Boosting Italy” promosso da AmCham
All’evento “Boosting Italy 2018”, presentati i risultati della survey condotta dal Gruppo di Lavoro Affari Economici & FDI di AmCham Italy, volta ad approfondire gli aspetti competitivi del sistema economico italiano.
Il convegno organizzato dalla Camera di Commercio Americana in Italia con il patrocinio del Consolato degli Stati Uniti d’America a Milano si è tenuto questa mattina ed è stato occasione per le aziende italiane e americane di dialogare tra loro condividendo esperienze e best practice.
“Questo appuntamento”, ha commentato Giuliano Tomassi Marinangeli, Presidente di AmCham, ad Affaritaliani, “è per sostenere l’industria italiana e americana incentivando un dialogo con le istituzioni. Oggi è importante che il governo, di qualunque partito esso sia, abbia un progetto di lungo termine. Quello che non vogliono il mercato e gli imprenditori è il continuo cambiamento di direzione”.
D’accordo è anche Simone Crolla, Consigliere Delegato di American Chamber of Commerce in Italy, che ad Affaritaliani ha dichiarato: “Studiamo da sempre il rapporto Italia-Usa. Gli americani sono i primi che investono in Italia ma hanno bisogno di certezze, di una legislazione accogliente per poter portare nelle imprese italiane quelle competenze e quell’alfabetizzazione all’internazionalizzazione che è sempre più utile. Noi di AmCham cerchiamo di favorire proprio questo approccio”.
Boosting Italy, some challenges, many opportunities: la ricerca
Gli ultimi dati disponibili riguardanti i flussi d’investimento tra Italia e Stati Uniti, evidenziano una progressiva diminuzione degli investimenti americani diretti verso il nostro paese. Il Gruppo di Lavoro ha così deciso di condurre un’attenta e approfondita analisi del fenomeno, rivolgendo alle imprese USA presenti in Italia, una serie di domande volte a comprendere quali aspetti del nostro sistema economico hanno agito e agiscono da freno. I dati emersi da questa indagine saranno elaborati e inseriti nel documento ufficiale del Gruppo di Lavoro AmCham che verrà presentato alle Istituzioni Italiane, sotto forma di raccomandazioni, affinché il Governo possa prender atto del “sentiment” di un paese che, ancora oggi, resta il principale investitore estero in Italia, e porre in essere tutte le misure necessarie a migliorare l’attrattività del nostro paese.
“Il nostro studio ha confermato l'esistenza di aziende USA che continuano a investire nel nostro paese con ottimi risultati”, ha affermato Ettore Pastore, Presidente del Gruppo di Lavoro Affari Economici & FDI AmCham Italy. “Segnali incoraggianti provengono dalla grande maggioranza delle imprese americane del nostro campione, che mostrano di apprezzare soprattutto la qualità delle risorse umane e l'importanza della relazione con i distretti, con le Università e con alcune Amministrazioni locali. Le Istituzioni dovranno fare leva su questi punti di forza per superare le tante criticità che tuttora frenano i flussi di FDI in Italia”.
Giuliano Tomassi Marinangeli, Presidente AmCham Italy, ha commentato: “Gli investimenti diretti esteri sono fondamentali per la competitività di un paese. Le imprese multinazionali si radicano nel territorio, condividono con le imprese locali condizioni ed esigenze, avendo dalla loro una maggiore propensione nel cogliere le opportunità e le insufficienze dei paesi ospiti. Nel quadro di una competizione globale, chi si candida ad accogliere iniziative produttive dall’estero è oggi chiamato a valorizzare i propri punti di forza su più dimensioni: dalla qualità delle specializzazioni produttive all’offerta formativa, dalla dotazione infrastrutturale ai tempi dell’amministrazione pubblica, dalle regole per le imprese alle leggi sul lavoro. Oggi la Lombardia è il crocevia dell’Europa. A Milano ci sono 123 imprese americane, a Monaco soltanto una sessantina. Milano è una zona prediletta per gli investimenti americani vista la presenza di tanti servizi. Io credo che il sistema Milano dovrebbe essere di esempio al sistema paese”.
Simone Crolla, Consigliere Delegato di American Chamber of Commerce in Italy ha così aggiunto: “Il sistema Italia ha bisogno di guadagnare terreno nei confronti dei principali competitor europei. Per restare competitivi è però necessario sviluppare adeguate politiche volte a migliorare e potenziare le infrastrutture, la produttività aziendale e gli investimenti in Ricerca & Sviluppo. Dobbiamo garantire, come paese, un efficace sostegno alla formazione e all’inserimento di giovani altamente qualificati nel mondo del lavoro, mostrando agli investitori quanto di meglio l’Italia, e in particolare Regione Lombardia, hanno da offrire.
Sull’eccellenza dei distretti si è espresso Fabrizio Guelpa, Head of Industry and Banking Research Direzione Studi Intesa Sanpaolo commentando ad Affaritaliani: “Il distretto classico – PMI che competono e collaborano, manifattura e territorio – oggi non esiste più perché è cambiato il sistema di relazione tra le imprese, non c’è più soltanto la manifattura ma una serie di competenze aggiuntive lungo tutta la filiera e il territorio si è ampliato fino a comprendere luoghi anche molto distanti tra loro. Inoltre, rispetto ad anni fa, oggi i distretti si dimostrano meno impermeabili rispetto agli investimenti stranieri, questo a beneficio di un ricambio delle competenze al loro interno e di una maggiore spinta alle imprese italiane”.
Boosting Italy, some challenges, many opportunities: case history
All’evento sono intervenuti gli Amministratori Delegati di importanti aziende americane in Italia.
Pierpaolo Antonioli, Managing Director GM GPS Torino ed Exec. Dir. Global Diesel Sector commenta ad Affaritaliani: “È importante essere qui per condividere le esperienze di imprenditori di società multinazionali sul territorio italiano, ma soprattutto per ascoltare i trend attuali”.
Nel panel anche Sandro De Poli, Presidente e CEO General Electric Italia, che ad Affaritaliani racconta: “Sono qui per ascoltare casi di successo di aziende multinazionali che hanno investito in Italia, un paese dove si riescono a fare molte cose interessanti, a produrre prodotti di altissima qualità a regimi molto competitivi”.
A presentare i fattori di competitività di McDonald’s Italia è il suo Managing Director Mario Federico che ad Affaritaliani parla di “un’offerta estremamente personalizzata, di dare ai clienti un’esperienza unica e moderna, anche dal punto di vista tecnologico. Questo con 20 mila persone che lavorano sul territorio, investimenti nell’agro-alimentare italiano e l’assunzione di 3mila giovani negli ultimi 2 anni”.
Intervistato da Affaritaliani anche l’Amministratore Delegato di Fideuram Paolo Molesini si esprime sull’internazionalizzazione: “È importante mantenere un afflato internazionale e dimostrare che l’Italia è un grande paese con molte potenzialità. Non ci stanchiamo mai di ripeterlo e oggi è stata un’ulteriore occasione per farlo”.