Borsa, Berlusconi affonda Mediaset.Telecom, analisti: tagli al lavoro
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Mediaset inverte la sua corsa a Piazza Affari dove a poco dalle 11 perde il 2,71% a 3,668 euro. Berlusconi ha precisato che con "Vivendi, molto interessata all'Italia, si potrebbe trovare una forma di collaborazione" ma allo stesso tempo ha smentito l'ipotesi dell'ingresso di Vivendi nel capitale di Mediaset. Uno scambio azionario che a valle avrebbe potuto portare secondo le voci di stamane all'acquisizione di Mediaset Premium da parte di Canal Plus.
"Sono molto amico di Bollorè che manifesta interesse su alcune cose, non Mediaset ma sulla nostra capacità di fare prodotti per tutte le televisioni, i format, i programmi e il portafoglio di film e di altri spettacoli molto vasto. Vivendi lo fa già in Francia e ha una visione per il futuro europea, e quindi è possibile che si trovino delle possibilità di collaborazione", ha spiegato infatti il fondatore dell'impero televisivo di Cologno Monzese, parole che hanno immediatamente sortito il proprio effetto sul titolo del Biscione a Piazza Affari.
I rumors di stamane evidenziavano che Berlusconi e Vincent Bollorè stavano invece trattando per portare Mediaset sotto il controllo del colosso media francese, operazione dal grande appeal speculativo per le azioni del gruppo di Cologno e che infatti hanno immediatamente accelerato al rialzo in Borsa al suolo nella campanella. Deal nel cui contorno potrebbe anche rientrare Telecom Italia attraverso la cessione delle torri Tlc al Biscione tramite la controllata Ei Towers che su Inwit (Telecom) prevarrebbe sull'offerta Cellnex-F2i. E, infatti, anche l'ex monopolista che ha confermato su richiesta della Consob l'imminente uscita di Marco Patuano corre a Piazza Affari (in rialzo di oltre due punti e mezzo percentuali).
Secondo gli analisti finanziari di Icbpi, la reazione positiva del titolo all'uscita di Patuano è dovuta al fatto che "il mercato potrebbe ragionare sulle possibili mosse del sostituto, specie sulle nuove misure di taglio costi in Italia che sarebbero state all'origine del malcontento di Vivendi (fonti hanno più volte riportato un intervento aggiuntivo da 1 miliardo in tre anni chiesto dal primo azionista di Telecom). Nonostante ciò, a parte la valutazione di nuovi piani di efficienze ed eventuali cambi di strategia, riteniamo che l'uscita di Patuano segnali soprattutto la presa di controllo di Vivendi su Telecom Italia, riducendone, almeno nel breve periodo, l'appeal speculativo".
Sulla stessa linea, Kepler Cheuvreux ritiene che eventuali dimissioni di Patuano "potrebbero essere un catalizzatore positivo per accelerare la ristrutturazione corporate" e "ampliare il piano di taglio costi". Per gli analisti finanziari "il mercato potrebbe apprezzare un cambio manageriale non solo per allineare il board e i vertici", ma anche appunto per "accelerare la ristrutturazione corporate (potrebbero essere fatti passi in Brasile per una fusione con Oi) e spingere per una trasformazione domestica più profonda (taglio costi, media, possibile accordo con Mediaset Premium in cambio di una cessione di Inwit a Ei Towers)".
In particolare, se il taglio costi passasse dagli 0,4 miliardi proposti da Patuano a 1 miliardo, la differenza, secondo i calcoli di Kepler Cheuvreux, avrebbe un impatto positivo del 9% in termini di Ebitda domestico, con una creazione di valore di 3,6 miliardi (19% dell'equity). Gli analisti, infine, vedono ampio spazio per un taglio del personale.