Economia
Borsa, Europa accelera dopo i dati sull'inflazione Usa. Milano chiude a +1,4%
Il dato sull’inflazione "rimette la Fed nelle condizioni di orientarsi verso un taglio dei tassi precauzionale nel corso dell'anno". Dollaro debole, bene tech
Borsa: rimbalzo Ue tra frenata prezzi Usa e attesa Fed, Milano chiude a +1,4%
Il dato migliore delle attese sull’inflazione americana di maggio torna a dare slancio alle Borse europee, che rialzano la testa dopo le due sedute negative seguite all’esito delle elezioni Ue. Il mese scorso l’indice dei prezzi al consumo Usa ha rallentato il passo a +3,3% su base annua, contro attese per una conferma al +3,4%. Dato che regala margini di manovra alla Fed, che in serata annuncerà l’esito della due giorni di vertice e le aspettative per i prossimi mesi. Il mercato, in base alle elaborazioni del Cme FedWatch Tool, dà per scontata la conferma dei tassi di interesse ai livelli attuali nel corso dell’estate e inizia a credere con più convinzione a un taglio di 25 punti base in settembre: eventualità considerata probabile al 61,3%.
Il dato sull’inflazione «rimette la Fed nelle condizioni di orientarsi verso un taglio dei tassi precauzionale nel corso dell'anno, così da poter tener lontane le prospettive di una recessione», hanno commentato gli esperti Janus Henderson, pur avvertendo che «la tendenza odierna è a favore di un taglio preventivo piuttosto che di una svolta nella politica della Fed verso un approccio accomodante».
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Il Ftse Mib di Piazza Affari ha così chiuso in progresso dell’1,43% riconquistando quota 34mila punti, persa ieri per la prima volta dal 6 maggio. Tra i principali titoli milanesi, gli acquisti hanno premiato StMicroelectronics (+3,28%) in un settore tech effervescente al traino di Apple, che a Wall Street è tornata a sedersi sul trono di società a maggiore capitalizzazione al mondo superando Microsoft. Hanno recuperato terreno le banche: UniCredit, in particolare, è salita del 2,26% dopo il via libera della Commissione europea all’acquisizione di Alpha Bank Romania. In controtendenza invece Leonardo (-1,93%) dopo lo stop alle trattative con Knds sulla collaborazione per la fornitura dei carri armati Leopard 2 all’Esercito italiano.
Sul mercato dei cambi, i dati sull’inflazione Usa frenano il dollaro. L’euro è risalito a 1,0848 dollari da 1,0727 ieri in chiusura. Il biglietto verde perde terreno anche a 155,79 yen (da 157,29), mentre il rapporto euro/yen è a 169,02 (da 168,70). Poco mossi i prezzi del petrolio, con il Brent agosto a 82,09 dollari al barile (+0,21%) e il Wti luglio a 78,01 dollari (+0,14%). Il gas sale del 2,5% a 35,1 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.