Economia

C’è ottimismo fra i politici italiani. Possiamo farci conto?

Paolo Brambilla - Trendiest

Intervista ad Alessia Potecchi, Presidente dell'Assemblea del PD di Milano

A Torino hanno partecipato al Convegno nazionale Cisl su "Lavoro e Sviluppo", tra gli altri, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. Purtroppo le tensioni create dall’esposizione di due manichini decapitati, con i volti di Matteo Renzi e Giuliano Poletti, nei pressi di Venaria, dove erano previsti i meeting di Lavoro, Industria e Scienza, ha fatto modificare i programmi delle visite in città.

“Quello di Venaria Reale è un appuntamento importante dal quale speriamo possa scaturire una indicazione chiara dei sette Paesi più industrializzati sulla necessità di una più equa redistribuzione del reddito e del lavoro” aveva dichiarato Annamaria Furlan prima dell’apertura dei lavori.

“L’uscita dalla crisi economica è purtroppo caratterizzata da una enorme precarietà del lavoro e dall’aumento delle diseguaglianze sociali. Per questo occorrono politiche di sviluppo e di inclusione sociale, ponendo al centro il lavoro stabile e dignitoso dei giovani, politiche fiscali redistributive, investimenti pubblici e privati nei settori dell’innovazione, della ricerca, delle infrastrutture, della formazione, della tutela dell’ambiente, alla luce anche dei cambiamenti climatici”.

Paolo Gentiloni si è dichiarato ottimista sui prossimi dati di industria ed export, dopo il +4,4% annuo della produzione a luglio. Anzi, dati i movimenti nelle scorte delle aziende, ha affermato ”potremmo avere nei prossimi mesi un aumento degli ordinativi” per concludere che "i dati sono incoraggianti”. Non siamo però tornati ai livelli pre-crisi “quindi il lavoro deve proseguire”.

 

Chiediamo ad Alessia Potecchi, Presidente dell'Assemblea del PD di Milano, che cosa pensa dell’atmosfera di ottimismo che ha diffuso Paolo Gentiloni 

 

“Oggi occorre mandare un messaggio positivo e propositivo. I segnali che indicano l'uscita dalla crisi sono sempre più consistenti. Dobbiamo coglierli. Le riforme non si chiedono: si possono e si devono ora fare. Mettiamo da parte i messaggi rassegnati che spingono ad accettare il meno peggio; si deve puntare al meglio. L'austerità ha fatto il suo tempo, lo ha detto anche qualche giorno fa il Governatore della Banca D’Italia Visco riconoscendo che ci sono dei concreti segnali di ripresa. L'azione fatta dal PD con i governi Renzi e Gentiloni è stata efficace; non siamo più isolati in Europa; i populismi non sono più invincibili”.
 

Quali sono allora i temi più importanti oggi?
 

“A mio parere sono tre i temi che ritengo essenziali. Li tocco brevemente: l'Europa, il lavoro e Milano. In Europa qualcosa si muove nella direzione da noi più volte auspicata.  Le elezioni in Olanda, in Austria, in Francia, e tra poco in Germania, vedono la sconfitta dei populismi, incapaci di trasformare le proteste in proposte. In Italia poi le esperienze penta-stellate di governo delle grandi città si stanno rivelando disastrose. Gli esempi di Torino, Livorno e Roma sono la testimonianza del pressappochismo e dell'improvvisazione, ma non dobbiamo comunque abbassare la guardia. Resiste ancora il richiamo della foresta del sovranismo e il centro destra unito è tornato competitivo: lo abbiamo visto nelle scorse e recenti elezioni amministrative”.
 

In termini di consenso, gli ultimi due governi hanno dato un impulso positivo nei confronti dell’Europa?
 

“L'azione dei governi Renzi e Gentiloni è stata a mio parere determinante.  Oggi c'è un consenso  sempre più vasto per porre l'alt alla politica dell'austerità. C'è un'attenzione maggiore sulla politica dell'immigrazione: ci si sta convincendo che l'Italia è nel giusto quando chiede una posizione comune ed un impegno solidale a tutti i Paesi europei. Junker pochi giorni fa ha illustrato gli obiettivi dell'Unione Europea e i tempi di realizzazione entro il 2025. Ha parlato di un cambio di stagione dell'integrazione europea: "L'Europa, ha detto, non può rimanere impantanata al "primum vivere"; deve invece tornare a recuperare le sue finalità. L'Europa deve cogliere le spinte favorevoli alla maggiore integrazione: euro per tutti, unione bancaria, il ministro delle finanze europeo, il fondo monetario europeo, il voto a maggioranza qualificata al posto di quello all'unanimità in materia di tasse e bilancio. E ancora l'Agenzia per la sicurezza cibernetica, un piano Marshall per l'Africa, le liste transnazionali per il parlamento europeo, tutti punti su cui lavorare e realizzare”.
 

Avevamo accennato poi al tema del lavoro
 

Sì, il secondo tema è quello del lavoro. Possiamo dire che la crisi è finita; ed è ora possibile parlare apertamente di ripresa dell'economia.  Adesso devono ripartire gli investimenti. Tutte le disponibilità devono concentrarsi sul lavoro e sulla occupazione, il lavoro deve essere il punto fermo dell’impegno del nostro partito. Occorre arrestare la fuga dei giovani all'estero (ci costa, guardate, l'uno per cento del Pil secondo calcoli prudenti). Dobbiamo puntare ad un robusto taglio al costo del lavoro, dando la priorità ai giovani. Occorre colmare con procedure rapide immediatamente i vuoti che si determineranno nella pubblica amministrazione (si parla di un turnover di ben 500.000 lavoratori nel pubblico impiego). Si deve fare una politica coerente e attenta nella previdenza correggendo gli errori fatti con la riforma Fornero.

Il Pil può aumentare sino al 2% nel 2018; dobbiamo utilizzare queste possibilità e concentrarci sul lavoro senza disperdere risorse in una serie di innumerevoli partite di sapore prettamente preelettorale. In questo contesto dobbiamo guardare con interesse alla proposta per rimettere in discussione il Fiscal Compact e tornare a Maastricht. Si aprirebbero così gli spazi per una riduzione significativa del carico fiscale sulle persone e sulle imprese. Favorire la domanda interna significa sostenere i consumi creando spazi consistenti per un aumento dell’occupazione con particolare riferimento sempre ai giovani”.
 

Passiamo allora a parlare di Milano
 

“Il terzo punto, dicevamo, è Milano. Cito a tal proposito una notizia che è poco conosciuta, ma che reputo importante. L'AIBE, l'associazione degli istituti di credito stranieri operanti sul territorio italiano, in un'indagine svolta con il Censis sui mercati finanziari ha constatato che l'Italia è oggi la settima forza economica al mondo ed è seconda in Europa nella produzione manifatturiera. Il presidente dell'Aibe Guido Rosa in una sua recente intervista al Corriere ha detto che "una carta importante da giocare sarebbe quella di portare a Milano il cosiddetto Euroclearing. E' certo che quel sistema di compensazione lascerà Londra, ma la stessa capitale inglese potrebbe avere un interesse a portarlo in Italia. A Milano infatti ci sono già le infrastrutture tecnologiche per supportare quel sistema e in più Londra con il trasferimento a Milano non perderebbe quel mercato visto che la Borsa italiana è da anni parte del London Stocks Exchange.

Appare chiaro dunque in questo momento che vi è una sorta di diversità milanese rispetto al resto dell'Italia, differenza fatta di concretezza ed efficienza di una città che ha saputo sfruttare l'occasione dell'Expo per compiere un salto in avanti. E Milano che non è solo oggi una capitale economico e finanziaria o la città della moda, la metropoli del traffico e dei pendolari, ma è anche un grande museo, un luogo di arte e di cultura che attrae turisti, studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo, come abbiamo appreso di recente. E ancora: Milano che ha festeggiato proprio in questi giorni i 150 anni dall’inaugurazione della Galleria Vittorio Emanuele, la nostra città che è la candidata unica ad ospitare nel 2019 la 132° sessione del CIO Comitato Internazionale Olimpico, che dopo i giochi è considerata tra i più importanti eventi olimpici.
 

Che conclusioni possiamo trarre?
 

“In poche parole la nostra città è più efficiente e più integrata nel grande circuito internazionale delle città metropolitane. Dobbiamo dunque partire da qui, forti di questi risultati, consapevoli di questi traguardi per affrontare gli appuntamenti che ci aspettano, le elezioni regionali, le elezioni politiche, con la volontà di continuare questo percorso importante, questo lavoro. Il nostro partito deve dettare l'agenda delle cose da fare; dobbiamo parlare con la gente, dobbiamo comunicare il più possibile e impegnarci sulle priorità con un messaggio fortemente positivo e propositivo”.