Economia

Caldaie, chi vuole detrarre le spese deve affrettarsi. Le nuove scadenze e i vecchi bonus

Così si può ancora sfruttare l'attuale assetto delle agevolazioni fiscali

di redazione economia

Caldaie, occhio alle nuove norme: da gennaio diminuiscono le agevolazioni fiscali

La manovra finanziaria diventerà legge a tutti gli effetti dopo la votazione al Senato in programma sabato prossimo, ma ormai è tutto deciso e ci sono grosse novità riguardanti le detrazioni fiscali, non solo per le seconde case ma anche per le caldaie. Bisogna fare attenzione alle scadenze, entro il 31 dicembre infatti sarà ancora possibile usufruire di speciali agevolazioni fiscali, mentre dal 2025 cambieranno molte cose. Per le caldaie, in realtà, - riporta Il Sole 24 Ore - si tratterà di fare anche un'attenta valutazione. Ad esempio, nei condomini che avevano già deliberato una sostituzione bisognerà capire se si è ancora in tempo per installare un nuovo impianto a gas entro il 31 dicembre oppure bisognerà virare su un apparecchio ibrido o su una pompa di calore elettrica, per i quali comunque anche nel 2025 continueranno a sussistere le agevolazioni fiscali.

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Va tenuto in considerazione, poi, che la caldaia a gas - prosegue Il Sole - potrebbe comunque essere preferita grazie a un investimento iniziale molto più contenuto anche se non più agevolato a partire dal prossimo anno. Ultima settimana dunque per accelerare i pagamenti per le ristrutturazioni di seconde case e l’installazione di caldaie a condensazione. Ma anche per evitare il taglio di qualche sconto che oggi è più generoso. Nel caso delle caldaie verrà meno un sistema di agevolazioni fiscali ormai cristallizzato da anni, pur con qualche aggiustamento nel tempo, influendo così sul costo complessivo degli investimenti.

Per le abitazioni diverse da quella principale, da gennaio farà il suo esordio una delle novità caratterizzanti della manovra: la riduzione nel 2025 al 36% per i bonus sulle seconde case, in tutte le loro forme. Con un effetto collaterale significativo: insieme alle villette, infatti, finiranno nella tagliola anche gli immobili in affitto, perché la nuova formulazione della norma fa riferimento ai soli diritti reali.

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