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Economia
Carige, cura Fiorentino da 700 milioni di euro. Aumento da 500 milioni
Paolo Fiorentino

Cura da 700 milioni di euro per Carige. Il nuovo corso della banca controllata dalla famiglia Malacalza che ha voluto come nuovo Ceo Paolo Fiorentino parte da un rafforzamento patrimoniale di 700 milioni di euro, di cui fino a 500 milioni in aumento di capitale. I restanti 200 milioni, ha previsto il Cda, dovrebbero pervenire dalla cessione della società Creditis, dalla dismissione della piattaforma degli Npl e da 8 immobili, tra cui un ufficio di rappresentanza a Londra e, secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore, le sedi di Roma e Milano. Dei 200 milioni rivenineti dalle cessioni, si apprende da una fonte, 160 milioni dovrebbero pervenire da plusvalenze nette.

Per il momento non è stato necessario cedere altre partecipazioni nonostante nelle scorse settimane l'attenzione del management si fosse concentrata anche sulle quote detenute nell'Autostrada dei Fiori, in Banca d'Italia e sulla Cesare Ponti.

Questi asset, almeno in questa fase, non finiranno sul mercato visto l'alto interesse riscontrato per gli immobili che, da soli, dovrebbero risolvere le esigenze patrimoniali. Il board ha anche integrato la lettera scritta nei giorni scorsi alla Bce. Nella missiva - che gia' conteneva rassicurazioni in merito alla governance dell'istituto - sono state aggiunte le rassicurazioni in merito alle delibere prese oggi dal Board circa il rafforzamento patrimoniale.

Non e' stata ancora stabilita la data dell'assemblea dei soci che dovra' dare luce verde all'aumento, ma visto che il processo di rafforzamento su pressing di Bce dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre e' probabile che l'assemblea si tenga intorno a ottobre. Quello di oggi è stato il primo consiglio da quando Paolo Fiorentino ha assunto la guida della banca e da piu' parti fanno notare che il manager e' stato in grado di compattare tutte le anime. Il via libera al rafforzamento patrimoniale e' infatti considerato un primo successo di un management e di un Board che stanno lavorando alacremente benche', quest'ultimo, nella sua composizione sia forse anomalo.

Dei 14 membri presenti 11 appartengono alla lista Malacalza, mentre solo 3 appartengono ad altre liste. Si tratta di Sara Armella (lista Spinelli), Remo Angelo Checconi (cooperative) e Giulio Gallazzi (Assogestioni). In una banca che conta il 70% del flottante gli investitori istitituzionali vorrebbero una maggiore rappresentanza. Il Consiglio dovra' essere successivamente integrato con un altro consigliere di amministrazione e chissa' che gli equilibri, almeno in minima parte, non possano alterarsi.

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