Economia

"Caro affitti? Non diventi un talk show: dalla politica serve responsabilità"

di Roberta Nutricati

Intervista alla presidente del Consiglio nazionale giovani come portavoce delle richieste degli studenti. Per il futuro di tutti, anche dei giovani lavoratori

Ci sono altri Paesi a cui potremmo ispirarci per porre un freno al dilagare del fenomeno?

Certamente. Noi, come Consiglio nazionale giovani, guardiamo sistematicamente ai nostri vicini spagnoli, che condividono con noi i tassi di disoccupazione oltre a una grande similarità di dinamiche socioculturali. In proposito, la Spagna lo scorso anno ha varato una misura specifica per mitigare il caro affitti. Il governo stanziò infatti un contributo di 250 euro mensili, esteso a tutti gli under 35 che avessero un reddito inferiore ai 24mila euro. È un contributo diretto, senza discriminazioni stringenti sull’età e che è stato attuato nonostante la popolazione spagnola sia molto inferiore a quella italiana e, soprattutto, si registri un reddito medio più basso rispetto al corrispettivo italiano.

E invece in Italia?

Era stata pensata una misura simile nel 2021, poi bloccata ma che, a mio parere, presentava comunque alcune criticità. La soglia di reddito prevista per accedere al contributo era fissata intorno ai 15 mila euro ma, quel che è peggio, l’erogazione passava dal meccanismo della detrazione fiscale. Noi l’abbiamo condannata perchè insufficiente a rispondere alle esigenze reali dei potenziali beneficiari. Se un ragazzo non riesce ad affrontare in modo degno tutte le componenti della quotidianità - da un punto di vista economico - non può certo permettersi di “anticipare” i soldi per poi vederseli rimborsati solo in un secondo momento.