Economia

"Caro affitti? Non diventi un talk show: dalla politica serve responsabilità"

di Roberta Nutricati

Intervista alla presidente del Consiglio nazionale giovani come portavoce delle richieste degli studenti. Per il futuro di tutti, anche dei giovani lavoratori

Voi avete un canale diretto e in qualche modo “privilegiato” con chi è deputato ad agire concretamente sulla gestione del problema. Quali sono le vostre istanze?

Le macro questioni che porteremo sono essenzialmente due. La prima è il caro affitti da parte dei privati e l’altra è la gestione delle residenze universitarie. Quest’ultima però pertiene ad alcuni specifici bandi del Pnrr, di conseguenza i due binari da percorrere afferiscono anche a diversi ministeri e dunque diversi organi di competenza. Nel primo caso è chiamato a rispondere il governo, nel secondo invece le amministrazioni locali e in senso ampio, le Regioni. Per questo motivo noi ci concentreremo in prima battuta soprattutto sul tema dei canoni di affitto, per cui auspichiamo la creazione di un fondo da destinare a giovani con isee medio bassi, ampliando fino ai 36 anni il requisito anagrafico e innalzando il tetto Isee per fare domanda.

La vostra proposta richiama alla misura prevista dal governo Draghi per agevolare i giovani nell’acquisto della prima casa. Secondo lei quindi è più urgente agire sull’affitto?

Assolutamente sì. Dai nostri studi l’affitto risulta una criticità maggiore rispetto all’acquisto. Dai nostri dati infatti la maggioranza dei giovani non aspira ad avere proprietà immobiliari sia perchè siamo diventati più flessibili sulla mobilità che per via della difficoltà ad ottenere prestiti bancari.

Per le residenze invece, pensa potrebbe essere utile la proposta lanciata dalla segretaria Schlein di riutilizzare beni e luoghi dismessi da recuperare e adattare all’accoglienza dei giovani che non possono permettersi gli attuali canoni di affitto? Potrebbe essere “intercambiabile” con la questione del Fondo apposito?

Servono entrambe le cose. L’idea può funzionare, soprattutto per agire nell’immediato e tamponare il carattere emergenziale di questi giorni. Servono però anche i fondi, come quello da 660 milioni che era stato sbloccato dalle disponibilità di quelli afferenti al Pnrr.

660 milioni di fondi Pnrr stanziati, ora il governo "ci ripensa". Perchè?