Economia
Spread, Gentili (Nextam): "Ma quale Fubini, il Corriere non conta sui mercati"
'Caso Corriere'/ L'intervista di Affaritaliani.it a Carlo Gentili, fondatore della boutique finanziaria Nextam Parners, operatore di mercato esperto
"Il Corriere non ha nessun potere di influenzare i mercati che ragionano da soli. Chi muove questo genere di critiche non sa come funzionano nè il mercato nè l'Europa. Fubini, in definitiva, ha scritto la verità: se il governo Conte avesse presentato in Parlamento la manovra nella versione di metà ottobre sarebbe incorso sicuramente nella procedura d'infrazione. Questo voleva dire 'pronta' in prima pagina del Corriere, un semplice titolo fatto dai titolisti". Lo afferma in un'intervista ad Affaritaliani.it sul caso Corriere Carlo Gentili, operatore esperto di mercato e fondatore della società di gestione del risparmio Nextam Partners, boutique finanziaria che opera dal 2001 acquisita ora da Banca Generali.
Carlo Gentili
L'europarlamentare della Lega Mario Borghezio ha presentato un'interrogazione a Strasburgo dal titolo "crescente influenza del finanziere George Soros e della Fondazione Open Society, volta a influenzare i mercati e le istituzioni". Borghezio ha chiamato in causa anche il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini, "che è anche consigliere della Open Society Europe" e che "ha più volte negato nei suoi corsivi l’esistenza della trattativa sulla manovra economica tra Commissione e Governo Italiano, dando per scontata l’apertura di una procedura di infrazione" verso il nostro Paese. In Italia, poi, il senatore del M5S Elio Lannutti ha presentato un esposto alla Procura di Milano proprio su questo tema. C'è stata un'influenza negativa dei mercati, favorendo gli speculatori, da parte del Corriere e di Fubini nella giornata del primo novembre, una giornata in cui dice Lannutti, Fubini diede per certa, in prima pagina, che la procedura d'infrazione fossa "pronta"?
"Il Corriere non ha nessun potere di influenzare i mercati che ragionano da soli. Chi muove questo genere di critiche non sa come funzionano nè il mercato nè l'Europa".
Perché?
"Gli investitori sapevano che, per com'era stata impostata la legge di Bilancio, la procedura d'infrazione europea nei confronti dell'Italia sarebbe stata certamente approvata. Il governo Conte si è fatto scrivere la finanziaria dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker (dopo la modifica del saldo sul deficit/Pil del 2019, ndr). La versione definitiva della legge di Bilancio non è la 'manovra del Popolo' come è stata chiamata da Luigi Di Maio e da Matteo Salvini. Dopo che questo esecutivo ha capito che doveva farsi scrivere la la legge di bilancio da Bruxelles, le cose sono cambiate: lo spread Btp-Bund ha iniziato a scendere. Ciò nonostante, a differenza del resto del mondo e dell'Europa, l'Italia entrerà in recessione, perché sono state modificate delle leggi esistenti, come il Jobs Act, e approvate altre norme, come il decreto dignità, che porteranno ad un aumento della disoccupazione, impattando negativamente sul ciclo. Aggiungo che non ci si può fermare ai titoli in prima pagina che, in quanto tali, sono soltanto titoli. Bisogna leggere poi gli articoli e in questi non si è mai scritto niente di difforme dalla realtà. Il mercato già scontava, poi, la procedura d'infrazione all'Italia, visto l'atteggiamento passato di Lega e M5S verso Bruxelles e le dichiarazioni rilasciate che hanno sempre attaccato le istituzioni comunitarie. Aggiungo un'altra considerazione".
Prego...
"Le pare che il mercato si mette a shortare sui Btp perchè Fubini scrive una cosa? Cerchiamo di non essere ridicoli. Il giorno dopo aver venduto i titoli poi, bisogna ricomprarli. Visto che la procedura d'infrazione non c'è stata, chi avesse scommesso, come gli amici di Soros, che il governo Conte si sarebbe schiantato, cosa che poi non è accaduta, avrebbe perso molti soldi. Da novembre, il rendimento del Btp è sceso. Dove sta quindi l'aiuto di Fubini a George Soros? Come ha fatto il giornalista ad aiutarlo, se poi la procedura d'infrazione immediatamente dal 2 novembre non c'è stata e i rendimenti dei titoli italiani sono scesi -anche di poco - o rimasti stabili?".
Esiste poi, come ipotizza Lannutti nel suo esposto, una correlazione nelle giornate del 20 e del 21 novembre fra quanto scritto da Fubini e la freddezza del mercato nei confronti del debito italiano con la scarsa domanda nell'asta per il Btp Italia?
"Ma quale risparmiatore avrebbe comprato quei giorni i titoli del nostro Paese con la situazione di generale sfiducia, che non era certo nuova e che permane, nelle prospettive economiche italiane. Chi lavora sul mercato e gestisce fondi pensione valuta i fondamentali e le dichiarazioni degli esponenti politici. E M5S e Lega parlano di cose che non sanno. Fubini, in definitiva, ha scritto la verità: se il governo Conte avesse presentato in Parlamento la manovra nella versione di metà ottobre sarebbe incorso sicuramente nella procedura d'infrazione. Questo voleva dire 'pronta' in prima pagina del Corriere, era un semplice titolo fatto dai titolisti. Bisogna poi avere l'intelligenza di leggere quanto scritto nell'articolo. Semmai questo fanno poi gli investitori. In definitiva, Fubini ha avuto sacrosanta ragione due volte".
Quali?
"La prima: il giornalista ha previsto un fatto scontato. La seconda: è andata come diceva lui, perché alla fine Bruxelles ha riscritto la manovra al governo Conte".