Economia
Caso Toti, Iren licenzia per giusta causa l'amministratore delegato Signorini
Si chiude ufficialmente il rapporto tra la società e l'ex Ad agli arresti nell'ambito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la giunta della Liguria
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Il cda di Iren, tenuto conto dell’istruttoria condotta sia dal Comitato per la Remunerazione e le Nomine (anche in veste di Comitato per le operazioni con Parti Correlate) sia dal Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, ha deliberato il licenziamento di Paolo Signorini per giusta causa oggettiva, "in conseguenza della oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa del dott. Signorini, in qualità di Dirigente Apicale di Iren SpA, con la situazione contingente generatasi".
E' quanto si legge nella nota della società con la quale si annuncia quindi la fine del rapporto di lavoro con l'ormai ex amministratore delegato, agli arresti nell'ambito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la giunta della Liguria.
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"Le misure di custodia cautelare intraprese nei confronti del dott. Signorini il 7 maggio 2024, connesse alle indagini in corso della Procura della Repubblica di Genova e confermate anche dopo le istanze avanzate dalla sua difesa, causano un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di Dirigente Apicale", prosegue la nota di Iren che non prevede "l’erogazione di somme di denaro in relazione allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine".
"Restano – peraltro – fermi tutti gli strumenti a tutela dei diritti e delle prerogative della società, peraltro già ricordate al mercato e agli azionisti", prosegue ancora la nota. Il cda, infine, ha confermato l’attuale configurazione organizzativa approvata nella riunione straordinaria del 7 maggio: il gruppo è diretto e coordinato dal Presidente Esecutivo e dal Vice Presidente Esecutivo, ai quali sono state attribuite le deleghe e i poteri prima assegnati all'ex Amministratore Delegato.