Cattolica: "Generali miglior partner possibile". Ma crolla dopo l'inchiesta - Affaritaliani.it

Economia

Cattolica: "Generali miglior partner possibile". Ma crolla dopo l'inchiesta

Il mercato teme per l'execution dell'aumento di capitale dopo perquisizioni e gli avvisi di garanzia della Procura di Verona nei confronti dei vertici

"La votazione dell'assemblea dei soci di oggi segna un nuovo capitolo della storia della nostra società". Lo scrivono in una lettera ai dipendenti il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, e il direttore generale, Carlo Ferraresi, che definiscono Generali il "miglior partner possibile. Allearsi con un gruppo come Generali", si legge nel testo della missiva, "ci consentirà di implementare la nostra efficacia, crescendo ancor di più con importanti progetti in tutte le nostre linee di business, mantenendo il nostro radicamento sul territorio, il valore delle nostre professionalità e della nostra rete di agenti". 

Secondo Bedoni e Ferraresi, "l'alleanza strategica con un player di grande rilievo conferma la forza dei nostri valori, il nostro radicamento sul territorio e le nostre prerogative industriali. Generali", sottolineano, "ci ha scelto perchè siamo Cattolica e perchè comunque continueremo a esserlo. La trasformazione è un passaggio nel solco di quel costante aggiornamento del modello di governance in base alle necessità e all'evoluzione del mercato che abbiamo sempre garantito sin dalla quotazione in Borsa: senza un moderno accesso al capitale non vi è possibilità di sviluppo".

Cattolica, concludono i due top manager rivolti ai dipendenti, "ha bisogno del vostro fondamentale contributo per continuare a soddisfare in maniera efficiente le esigenze dei nostri clienti e di tutti gli stakeholder, e per guardare con fiducia a progetti a lungo termine. Quello di oggi in assemblea dei soci e' un momento destinato a fare la storia della nostra società e dovete essere orgogliosi di essere parte di Cattolica. Protagonisti oggi per costruire insieme il nostro domani". 

Intanto, però, il titolo della compagnia scaligera innesta la retromarcia a Piazza Affari dopo la notizia, emersa nel weekend, delle perquisizioni in sede e degli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Verona nei confronti di tre esponenti aziendali, tra cui proprio Bedoni e Ferraresi. L'ipotesi di reato è illecita influenza sull'assemblea (con riferimento all'assemblea del 13/4/2019 e alle ultime due tenute dalla compagnia, del 27/06/2020 e del 31/07/2020 riguardanti rispettivamente la delega ad aumentare il capitale sociale per 500 mln e la trasformazione in spa).

Il titolo cede il 3,4% a 4,95 euro quando e' previsto che Generali sottoscriverà un aumento di capitale da 300 milioni (su 500 milioni complessivi) a 5,5 euro: permane dunque una forbice tra i due prezzi legata evidentemente alle incertezze sull'execution dell'operazione.

Incertezze che sembravano diminuite significativamente dopo che l'assemblea dei soci venerdì aveva approvato la trasformazione della società in Spa - condizione necessaria per l'aumento di capitale riservato da parte di Generali - ma che ovviamente sono aumentate con l'apertura del fronte della Procura.

"Riteniamo che questi elementi, insieme ad un'eventuale impugnativa della decisione assembleare sulla trasformazione valutata da alcuni gruppi di soci, possano creare incertezza in relazione all'effettivo intervento di rafforzamento patrimoniale da parte di Generali, creando pressione negativa sul titolo", sottolineano gli analisti di Equita Sim che sul titolo hanno rating hold con target price a 4,5 euro. In ogni caso Cattolica sabato, in una nota, ha ribadito l'assoluta correttezza e regolarità delle assemblee e che l'operazione con Generali proseguirà come previsto.