Cdp: 200 miliardi per la crescita. Dai libretti un volano agli investimenti
Cdp promette 200 miliardi di nuovi investimenti in un triennio a favore delle Pmi italiane: il nuovo piano triennale di Fabrizio Palermo
Cassa depositi e prestiti (Cdp) approva il nuovo Piano industriale che sancisce “l’avvio di una nuova fase che, con un impegno senza precedenti, assumerà nel prossimo triennio un ruolo di crescente proattività nel sostenere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile”. Lo ha sottolineato con particolare enfasi Fabrizio Palermo, nominato a fine luglio dal governo M5S-Lega amministratore delegato dell’ente che gestisce il risparmio postale degli italiani.
Secondo Palermo Cdp sta introducendo “un nuovo modello operativo che punta all’ulteriore rafforzamento delle competenze, alla semplificazione organizzativa e operativa. Una trasformazione di grande respiro che ci consentirà di attivare ingenti risorse in favore di imprese e territori, aumentando il numero e l’efficacia dei nostri interventi per favorire la crescita del Paese”. Ha fatto eco a Palermo il president di Cdp, Massimo Tononi (già sottosegretario all’Economia e finanze con Padoa Schioppa, poi presidente di Borsa Italiana e di Mps), citando “i grandi trend globali e gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 dell’Onu” tra i principi che hanno ispirato il nuovo piano.
In soldoni, Cdp punta a mobilitare nel prossimo triennio “oltre 110 miliardi di risorse proprie” interamente private, ad oggi costituite da 254 miliardi di buoni e libretti postali e 87 miliardi di risorse raccolte sul mercato finanziario nazionale e internazionale, al fine di favorire l’innovazione e la crescita anche internazionale delle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni. Accanto a questi 110 miliardi di nuovi investimenti Cdp vuole attivare “oltre 90 miliardi di risorse aggiuntive da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali”, per un totale di 200 miliardi di nuovi investimenti, risorse che per il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, consentiranno di dare alle Pmi italiane “un’attenzione che prima non avevano mai ricevuto”.
Palermo e Tononi metteranno a disposizione delle Pmi italiane una serie di strumenti di finanziamento a medio-lungo termine, amplieranno le garanzie dirette per gli investimenti stessi. In più i vertici di Cdp punteranno ad una presenza più incisiva nel venture capital attraverso una Sgr dedicata e fondi per incubatori e acceleratori, rafforzeranno Sace e vareranno un riassetto degli strumenti di equity col lancio di fondi “di filiera” focalizzati su settori quali meccanica, agroalimentare e “white economy”. Tutti gli interventi previsti, si legge nel nuovo piano industriale di Cdp, “verranno realizzati assicurando l’equilibrio economico-patrimoniale e, quindi, la piena tutela del risparmio che le famiglie affidano a Cassa depositi e prestiti attraverso Buoni e Libretti postali”.
(Segue...)
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