Economia

Cina, scatta default per Evergrande: la Banca Centrale rassicura i creditori

Alla fine il giorno è arrivato, il colosso di Xu Jyajin non è riuscito a pagare una serie di obbligazioni e il default, ora, è definitivo

Cina, Evergrande in default definitivo. La POBC rassicura: "I diritti di creditori e azionisti saranno rispettati"

Evergrande è ufficialmente in default, dopo avere mancato di rimborsare - anche oltre il periodo di garanzia di 30 giorni - una serie di obbligazioni in dollari. A certificare quello che sembra “l'inizio della fine” è il nuovo taglio del rating del colosso immobiliare cinese - gravato da debiti per oltre 300 miliardi di dollari - attuato da Fitch che ha posto Evergrande a livello “RD” (Restricted Default), dal già preoccupante “C”.

Assieme alla società principale è stato tagliato il rating delle controllate Hengda Real Estate e Tianji Holding Limited, coinvolte nell'emissione dei bond non rimborsati, uno da 645 milioni di dollari, con cedola al 13%, e un altro da 590 milioni, con cedola al 13,75%. Fitch ha posto a RR6 - e cioè assai vicino allo zero - il livello di possibile recupero dei debiti maturati.

Società come Evergrande "che emettono obbligazioni all'estero e i loro azionisti saranno esortati a gestire adeguatamente le loro emissioni di debito e ad adempiere ai loro obblighi di debito in conformità con la legge e i principi di mercato": la crisi che ha colpito il gruppo immobiliare cinese "è un evento di mercato che va gestito in modo orientato al mercato e basato sulla legge: i diritti e gli interessi dei creditori e degli azionisti saranno pienamente rispettati".

Lo ha affermato il governatore della Banca centrale cinese (Pboc) Yi Gang in un discorso tenuto ieri a una conferenza organizzata a Hong Kong, uno dei mercati più esposti al debito del colosso immobiliare fondato da Hui Ka Yan, e cha ha dichiarato una esposizione per oltre 300 miliardi di dollari. Non a caso Yi ha riconosciuto come l'anticipazione fatta da Evergrande sulla possibilità di non soddisfare i propri obblighi "potrebbe aver sollevato preoccupazioni in alcuni investitori di Hong Kong".

Per il governatore della Banca centrale cinese, comunque, "i rischi causati da alcune società immobiliari nel breve termine non dovrebbero intaccare il mercato nel medio e lungo periodo". "La PBOC si impegna a creare condizioni di parità" ha concluso.