Economia
Confindustria, la partita dei Giovani. Calearo chiede la proroga di Rossi
La situazione drammatica che stanno vivendo le imprese al Nord spinge il candidato alla presidenza dei Giovani Calearo Ciman a chiedere il rinvio del voto
Gli industriali over 40, con una decisione del presidente Vincenzo Boccia hanno spostato la designazione del nuovo presidente di 20 giorni. Da oggi cioè, 26 marzo, al 16 aprile per l’emergenza coronavirus e per l’impossibilità di recarsi in sala Pininfarina in Confindustriaa Roma per i 179 membri del Consiglio generale ed esprimersi nel segreto dell'urna. Cosa faranno invece i Giovani della confederazione dell’Aquilotto, associazione aderente al Sistema di Viale dell'Astronomia che raggruppa gli imprenditori under 40 e che deve rinnovare la presidenza il 12 maggio (con la presentazione dei programmi dietro l’angolo, il 4 aprile)?
Come rivelato da Affaritaliani.it, la sfida è a due tra il vicentino Eugenio Calearo Ciman, presidente dei Giovani Industriali del Veneto ed il siciliano Riccardo Di Stefano, uno dei nove vicepresidenti della squadra uscente del presidente in scadenza Alessio Rossi. Stando a quanto risulta, Calearo Ciman ha appena scritto una lettera allo stesso Rossi chiedendo "la proroga del mandato di presidenza" e il "rinvio di tutti gli impegni elettorali a quando questa crisi sarà finita”.
Il motivo? "In questo momento tutto passa in secondo piano rispetto alla situazione del nostro Paese", scrive il numero uno dei Giovani imprenditori veneti in una lettera di cui Affaritaliani.it ha preso visione (pubblicata sotto integralmente) e "mi vergogno al pensiero di alzare il telefono e chiamare i nostri colleghi e amici, per chiedere un confronto sui temi della campagna elettorale, del programma e della squadra".
"Oggi abbiamo bisogno di continuità e di tempo per ripensare i prossimi anni che verranno, e non di parlare di poltrone e di voti", aggiunge l’imprenditore secondo rumors in pole position per andare a raccogliere l’eredità di Rossi. “Nelle ultime ore - scrive ancora Calearo Ciman - in tanti mi chiedono come possiamo, anche solo per una questione morale, proseguire nelle nostre scadenze elettorali, come se nulla fosse”.
”Il nuovo decreto di sabato - aggiunge l'imprenditore vicentino figlio d'arte (il padre Massimo è stato presidente di Federmeccanica) - ha portato un fermo forzato di molte delle nostre aziende, avviando un percorso duro che, se in primis speriamo porterà ad uscire da questa crisi sanitaria, sicuramente aggraverà la crisi economica”.
Parlando di "situazioni aziendali pessime: fatturati in drastico calo, dipendenti a casa preoccupati, stabilimenti chiusi per contagi”, Calearo Ciman ricorda come nel suo "ruolo di presidente dei Giovani Imprenditori del Veneto" debba dedicarsi "ancora di più agli iscritti, a chi mi chiede aiuto, a chi ha bisogno di essere ascoltato e di essere rappresentato. In qualità di imprenditore, ho più di 800 collaboratori che oggi mi chiedono risposte e progetti per il giorno in cui riapriremo i cancelli, in un mondo che non sarà più quello che conoscevamo”.
E poi riserva una stoccata a chi, probabilmente nello schieramento avversario, non vive nel Lombardia e nel Veneto, tra Verona e Brescia, "dove le sirene delle ambulanze sono il suono costante con cui viviamo da settimane” e non vivendo questa “quotidianità, vuole andare avanti con le scadenze elettorali preventivate”. Cosa farà Alessio Rossi, che non si sa se abbia già dato seguito alla lettera?
@andreadeugeni