Economia
Coronavirus, 203 miliardi di risarcimenti.Il virus "contagia" le assicurazioni


Il Covid potrà portare a risarcimenti danni mondiali per oltre 200 mld di dollari nel 2020. Per Lloyd's, terza compagnia di riassicurazione, conto come l'11/9
La pandemia di Covid-19 costerà 203 miliardi di dollari al settore assicurativo mondiale quest’anno. La previsione è dei Lloyd’s of London, la terza maggiore compagnia di riassicurazione al mondo (dopo Munich Re e Swiss Re), che di suo prevede di dover sborsare fino a 4,3 miliardi di dollari in indennizzi ai clienti, una cifra non distante da quella pagata dopo gli attentati alle Torri Gemelle del 11 settembre 2001 (4,7 miliardi) o la stagione degli uragani del 2017 (4,8 miliardi). Calcolare quanto esattamente ciascuna compagnia dovrà pagare non è facile, perché il settore assicurativo mondiale indennizza persone e aziende colpite dal Covid-19 in base ad un numero elevato di diverse coperture, ha ricordato il Ceo dei Lloyd’s, John Neal.
Tuttavia una prima ricognizione può essere fatta, almeno per le grandi assicurazioni europee. Se Lloyd’s parla come detto di 4,7 miliardi di dollari di potenziali danni, Munich Re dal canto suo ha indicato in 800 milioni di euro circa l’ammontare degli indennizzi legati al Covid-19 nel primo trimestre dell’anno ma ha dichiarato di non essere ancora in grado di fare previsioni sull’intero anno. Sempre solo sul primo trimestre (sull'anno il Ceo Christian Mumenthaler ha parlato di conseguenze di vasta portata), per Swiss Re in totale l'impatto netto del Covid-19 è di 253 milioni di dollari.
Più precisa Zurich Insurance dell'italiano Mario Greco, che dopo aver spesato nel primo trimestre 280 milioni di dollari di risarcimenti per danni legati alla crisi del Covid-19, prevede che nell’intero esercizio 2020 la cifra salirà a 750 milioni complessivi.

Axa parla invece di sinistri relativi al Covid-19 notificati a marzo ancora “limitati” (a marzo i ricavi sono calati del 5% circa, in aprile ci si dovrebbe assestare su un -12%, per cui le conseguenze precise di questa crisi “rimangano incerte in questa fase”, ma ritiene che la crisi connessa alla pandemia di Covid-19 “avrà un impatto significativo sui risultati del gruppo nel 2020”, anche perché le varie misure di contenimento che i paesi stanno adottando rischiano di ridurre in particolare le vendite di nuovi contratti, con prevedibili impatti più significativi sul ramo vita, nel risparmio e nelle pensioni, mentre i rami danni e malattia ne risentirebbero in misura minore.
Incerto, ma consistente anche l’impatto in termini di sinistri: “Secondo una stima preliminare, i potenziali sinistri relativi al Covid-19 e all’assicurazione annullamento eventi dovrebbero avere un impatto complessivo di diverse centinaia di milioni di euro al lordo delle imposte e al netto della riassicurazione” ha spiegato il Cfo del gruppo, Etienne Bouas-Laurent. Se Parigi è prudente, Francoforte non è da meno.
Il Ceo di Allianz, Oliver Baete, pur sottolineando i risultati “resilienti” del primo trimestre dell’anno (ricavi in salita del 5,7% su base annua a 42,6 miliardi, ma utile netto attribuibile agli azionisti in calo del 28,6% a 1,4 miliardi a fronte di un utile operativo calato del 22% a 2,3 miliardi) non ha fornito indicazioni sui risultati che potranno essere ottenuti a fine anno, dopo che l’obiettivo di un utile operativo di 12 miliardi era già stato abbandonato, cosa che lascia presupporre che se l’impatto del Covid-19 continuerà fino a fine anno (come il gruppo prevede possa essere almeno per quanto riguarda il commercio mondiale), difficilmente tale obiettivo potrà essere centrato.

Ultima ma non per importanza l'italiana Assicurazioni Generali, che presenterà il 21 maggio prossimo i risultati del primo trimestre, per ora conferma la distribuzione di 96 centesimi di euro di dividendo per azione (in crescita del 6,7% rispetto al 2018) e i target 2021 nonostante il coronavirus.
L’assicuratore triestino, che ha già previsto 100 milioni di euro di donazioni legate al Covid-19, ribadisce di essere concentrato su una “esecuzione disciplinata della strategia” che prevede per l’anno in corso una ulteriore crescita degli utili per azione tra il 6% e l’8% (+6,3% il dato 2019), con un Roe (che lo scorso anno è risultato pari al 12,4%) “superiore all’11,5% in media”.