Economia

Crac della Popolare di Vicenza, revocate le donazioni di Zonin ai familiari

Dichiarate inefficaci dal tribunale le cessioni a favore di moglie e figli dell'ex presidente della banca a processo per bancarotta

Crac Popolare Vicenza, il tribunale dà ragione ai liquidatori e accoglie le revoche contro le donazioni immobiliari dell'ex presidente Gianni Zonin del novembre 2015, nei giorni delle sue dimissioni dalla banca dopo 19 anni al vertice. Un primo successo dei legali che stanno portando avanti l'azione di responsabilità miliardaria nei confronti degli ex vertici della banca veneta. Il 19 maggio poi - si legge sul Gazzettino - riprenderà il processo penale a Vicenza contro Zonin e altri cinque ex top manager e consiglieri.

Le due pronunce del giudice riguardano alcune donazioni immobiliari e una vendita di partecipazioni societarie che Zonin aveva disposto in favore dei suoi più stretti congiunti nei mesi immediatamente successivi alle sue dimissioni dal consiglio di amministrazione dell'istituto veneto (avvenute alla fine del novembre 2015).

Il Tribunale ha riconosciuto la sussistenza degli elementi richiesti dalla legge per l'accoglimento dell'azione revocatoria, accertando sia l'effetto depauperativo derivante dagli atti dispositivi posti in essere dell'ex presidente sia la consapevolezza dei soggetti che vi hanno preso parte di pregiudicare, con tali atti, i creditori della banca.