Economia

"Crisi economica per colpa delle spie": la Cina va a caccia di fantasmi

di Antonio Amorosi

"Le spie sono responsabili della crisi economica in Cina". Così il regime affronta le difficoltà interne. E le produzioni tornano in occidente perché...

Le nuove procedure interne prevedono che gli studenti cinesi che vanno all'estero siano formati su come evitare di essere attirati in attività di spionaggio dalle agenzie di intelligence straniere. 

A Chongqing le autorità locali applicano così la legge nazionale: viene adottata una formazione anti-spionaggio per dipendenti pubblici e studenti, si adotta una rigorosa supervisione di tutti i programmi di trasferimento e si chiede il nulla osta per i corrieri nella regione, al fine di rispettare i nuovi livelli di sicurezza richiesti. Si parla anche di una stretta supervisione di progetti cooperativi “con Paesi stranieri che possono coinvolgere segreti nazionali”. Le istituzioni dovranno esaminarli prima di essere condividerli per prevenire qualsiasi spionaggio.

Giovedì, il Ministero della Sicurezza dello Stato, la principale agenzia anti-spionaggio della Cina, ha affermato che Chongqing è stato il primo Comune a introdurre tali regolamenti di controspionaggio e ha elogiato la città per il suo “semplice ”, “rapido” ed “efficace” intervento. Un esempio da seguire.

Poco dopo l'entrata in vigore della nuova legislazione Chen Yixin, ministro della sicurezza dello Stato, ha scritto un articolo sostenendo che la Cina si deve “difendere in modo proattivo ” dalle spie per rafforzare sia la sicurezza nazionale sia la leadership del Partito comunista.

Una vigilanza di massa che sta alzando un muro di inquietudine nelle imprese occidentali che hanno investito in Cina. 

Le università cinesi richiedono ai docenti di seguire corsi sulla tutela dei segreti di Stato. Sui treni ad alta velocità si vedono video in loop che avvertono i cinesi di fare attenzione alle foto scattate, nel caso catturino informazioni sensibili. Negli uffici governativi del Yunnan, riferiscono diversi giornali asiatici, vengono fatti vedere video dove artisti che ballano in abiti tradizionali dicono: “Chi non denuncia sarà perseguito. Coprire i crimini porterà al carcere”. Addirittura un asilo nella città di Tianjin ha organizzato un incontro per insegnare al personale come comprendere e utilizzare la nuova legge anti spionaggio.

Una mobilitazione di massa dai caratteri inquietanti e che sembra avviare la Cina verso un nuovo tipo di Stato mai visto prima, stile DDR, quello vista nel film Oscar “Le vite degli altri”.