Economia

Crotone, un hub per rifornire le navi nel Mediterraneo di gas naturale liquido

Eduardo Cagnazzi

La Ionio Fuel punta a fare del porto calabrese un porto di riferimento sicuro tra la rotta di Suez e Gibilterra. Arrivato l'ok alla fattibilità dell'opera

Un altro importante passo in avanti verso il completamento del progetto di Ionio Fuel per la realizzazione del deposito di Gas naturale liquefatto di Crotone. Un progetto che punta a fare del porto calabrese un hub di riferimento nel Mediterraneo. La società napoletana Ionio Fuel ha infatti ottenuto il nulla osta alla fattibilità (Nof) dell’impianto dalla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco della Calabria. Il via libera è arrivato nel corso di un Comitato tecnico tegionale sui rischi di incidenti rilevanti tenutosi in videoconferenza. Il passaggio obbligatorio apre ora lo step successivo nell’iter di autorizzazione unica dell’opera che passerà al Ministero dell’Ambiente per le procedure di valutazione di impatto ambientale.

«L’esito positivo ottenuto dal Ministero degli Interni, Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, in ambito della conferenza dei servizi, conferma che l’impianto è stato progettato tenendo conto delle misure di sicurezza nel territorio circostante, come stabilito dalla legge di riferimento,» spiega l’amministratore di Ionio Fuel, Luigi Vartuli. «Il nuovo capitolo amministrativo che va ad aprirsi con la Via servirà a verificare e certificare tutti i profili di rispetto ambientale del nostro progetto». 

Il piano di Ionio Fuel prevede, in particolare, la realizzazione di un deposito di gas naturale liquefatto da 20mila metri cubi da realizzarsi nell’area industriale della periferia nord della città calabrese. L’obiettivo basilare è contribuire a trasformare il porto di Crotone per la sua posizione baricentrica tra il Canale di Suez e Gibilterra, dove transita un quinto dei traffici mondiali via mare, in hub di rifornimento per la crescente attività delle navi con propulsione a Gnl. L’infrastruttura si estenderà su di un’area di 6,7 ettari con una capacità di rigassificazione pari a 12 Mld mc/anno (35 Mmc/giorno). Ottenuto mediante una soluzione modulare costituita da 18 serbatoi del tipo “Full Containment” l’impianto prevede una piattaforma di scarico a 1,8 chilometri dalla costa, con possibilità di ricevere navi con capacità di trasporto del Gnl fino a 35.000 mc.

Per effetto delle normative internazionali sull’abbattimento delle emissioni, l’industria navale ha intrapreso con decisione la strada delle motorizzazioni a gas naturale liquido che garantiscono una migliore resa ambientale rispetto ai tradizionali carburanti petroliferi. «La transizione energetica verso un mondo low-carbon è basata sul fattore “sostenibilità”. Occorre trovare più soluzioni all’inquinamento atmosferico ed al cambiamento climatico e un passo importante è rappresentato proprio dal Gnl. In prospettiva, sarà necessario sincronizzare l’interazione tra commodity -energia elettrica, idrogeno, gas- a supporto della transizione energetica».

Al momento il Sud Italia è sguarnito a livello di infrastrutture di rifornimento per questo tipo di tecnologia e gli operatori dello shipping devono rivolgersi verso i porti francesi e spagnoli. Il deposito di Crotone, al centro del Mediterraneo, e alle porte di accesso al mar Tirreno e l’Adriatico, riuscirebbe a colmare la lacuna, offrendo tutta una serie di vantaggi collaterali per il territorio, fungendo da attrattore per lo sviluppo di altre infrastrutture (strade, autostrade, aeroporto), e di valorizzazione turistica per lo scalo crotonese.

«Il numero delle navi da crociere predisposte al Gnl o in procinto di uscire dai cantieri con questo tipo di propulsione cresce in maniera esponenziale,» sottolinea a questo proposito Vartuli. «Predisporre lo scalo per questo tipo di servizio, puntando sulla promozione di un territorio così ricco sotto l’aspetto storico, culturale e ambientale, potrebbe rappresentare un volano formidabile per il suo decollo turistico».