Dieselgate, schiaffo a Porsche in Svizzera
Divieto di immatricolare il suv Cayenne
Schiaffo per Porsche in Svizzera. L'Ufficio Federale delle Strade ha deciso di proibire, immediatamente, l'immatricolazione del suv Cayenne, nella variante diesel 3.0 V6. "In ragione delle manipolazioni effettuate per nascondere le emissioni inquinanti di quel modello", è stato spiegato dall'autorità elvetica. "Potranno, per contro, continuare a circolare gli esemplari già immatricolati, purché i loro propulsori vengano messi a norma", ha aggiunto l'Ufficio Federale delle Strade. Sotto accusa è una centralina elettronica taroccata che permette di alterare il livello delle emissioni, rendendole compatibili con le norme anti-inquinamento. In sostanza il medesimo che ha innescato il dieselgate di Volkswagen, che di Porsche è il proprietario. Per questo motivo, lo scorso luglio, Porsche aveva ordinato il richiamo delle 22 mila Cayenne diesel, circolanti in Europa, allo scopo di cancellare il trucchetto creato per ottenere prestazioni all'altezza del nome del marchio. Trucchetto che entrava in azione al momento dei controlli sui gas di scarico, per poi sparire durante la guida su strada. In Svizzera, dove da tempo è in atto un dibattito sulla compatibilità ecologica dei motori a gasolio, sono andati più per le spicce, impedendo l'entrata in circolazione di nuove Cayenne diesel, ovvero del modello d'accesso del prestigioso suv tedesco, che è oltretutto il più venduto. In attesa che arrivi una variante "pulita". Adesso bisogna vedere se il divieto di immatricolazione non finirà per colpire anche i modelli Audi dotati del medesimo 6 cilindri diesel, nonchè Macan, il "baby suv" di Porsche.