Economia

Dl materie prime, arriva il via libera definitivo dell’Aula del Senato: è legge

di Redazione Economia

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy: "Italia all'avanguardia in Europa". Martella (Pd): "Insufficiente e contradditorio: ignora aspetti cruciali come il riciclo di rifiuti elettronici"

Dl Materie prime: via libera definitivo del Senato, é legge 

Approvato in via definitiva dall'Aula del Senato il decreto recante disposizioni urgenti sulle Materie prime critiche di interesse strategico. Gia' licenziato dalla Camera e approvato senza modifiche da palazzo Madama, il decreto viene convertito in legge. 

Dl Materie prime: Urso, Italia all'avanguardia in Europa

"L'Italia e' all'avanguardia in Europa nel garantire le Materie prime critiche necessarie per accelerare la transizione digitale e verde. Un grazie al Parlamento per aver condiviso queste norme strategiche volte alla realizzazione di una politica industriale che renda competitive le nostre imprese nei comparti del futuro". Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo il via libera definitivo del Senato della Repubblica al decreto recante disposizioni urgenti sulle Materie prime critiche di interesse strategico.

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Dl materie prime: Martella (Pd), insufficiente e contraddittorio

"Su un tema cosi' complesso e delicato come le materie prime strategiche, sarebbe stato necessario un confronto reale che permettesse un approfondimento che come Pd avevamo invocato gia' a febbraio presentando una mozione. In ormai quasi due anni di governo, questa maggioranza ha mostrato molti limiti, ma e' proprio sulle politiche industriali che ha fallito maggiormente. Le misure di questo decreto non sono purtroppo minimamente sufficienti. La ripresa delle attivita' di ricerca e coltivazione mineraria deve avvenire in un quadro nuovo, come vera scelta industriale, integrando ricerca, trasferimento tecnologico e formazione. Ed e' per questo che il Pd vota contro un provvedimento privo di ambizione e pericolosamente contraddittorio, che non risolvera' i problemi di un settore tanto decisivo per l'economia nazionale". Lo ha detto in Aula in dichiarazione di voto il senatore del Pd Andrea Martella.

"Questo decreto - ha spiegato Martella - cerca di superare la frammentazione normativa in materia di ricerca, coltivazione ed estrazione mineraria, ora di competenza regionale, e lo fa richiamandosi alle disposizioni del Regolamento europeo del 2024/1252, uno dei pilastri del Green Deal europeo. Secondo l'Ispra, l'Italia ha grande potenzialita': nel nostro sottosuolo sono presenti almeno 15 delle 34 materie prime critiche necessarie per la transizione energetica. Il problema di fondo di questo provvedimento, pero', e' la sua mancanza di coraggio e di visione, ignora aspetti cruciali come il riciclo dei rifiuti elettronici, cancella il Tavolo nazionale di lavoro per le materie prime critiche, operativo dal 2021, sostituendolo con una nuova struttura senza rappresentanti del mondo della ricerca, delle professioni specifiche e dell'industria. E soprattutto le disposizioni del decreto sollevano interrogativi critici riguardo le competenze regionali. E' bene che la maggioranza si chiarisca una volta per tutte: vogliono l'autonomia differenziata o la centralizzazione delle competenze?".