Economia
Economia, sette grandi “macigni”tengono il mondo in balia dell’incertezza
Il pianeta nella grande pandemia della “policrisi” economica
Economia, il pianeta in mezzo alla policrisi economica
“Incertezza” è la parola che più ricorre nelle previsioni delle più importanti organizzazioni internazionali. Uno storico del calibro di Adam Tooze della Columbia University ha riconfermato questo trend sul Financial Times sostenendo che “ siamo assolutamente in mezzo ad un periodo storico di “policrisi” che genera insicurezza”. La parola “incertezza”, secondo alcuni osservatori, compare cinque volte nelle previsioni della Commissione Europea, ben 30 volte in quelle del FMI e intorno a 100 in quelle OCSE. Adesso i trend economici evidenziano un nuovo raffreddamento dell'economia. Secondo l’OCSE l’economia del pianeta crescerà del 2,3% nel 2023, contro il 3,1% del 2022. Senza dimenticare la Cina, che crescerà poco ma crescerà (+5,5%), i rallentamenti più significativi (+0,5%) dovrebbero riguardare Stati Uniti ed Europa. Ma quali sono i “macigni” che stanno frenando il mondo? Sostanzialmente “solo” sette ma molto pesanti.
Economia, i macigni che frenano il pianeta
Inflazione. Gran parte del mondo ne era poco abituato ma, attualmente, l’inflazione costituisce il principale nemico delle istituzioni internazionali. “La priorità numero uno continua ad essere la lotta all'inflazione. Non saremo in grado di sostenere la crescita economica senza ripristinare la stabilità dei prezzi” raccontano i numeri uno delle grandi organizzazioni che regolano i processi economici. Nonostante che negli Stati Uniti (7,7%) ed in Europa (10%) vi sia stato un lieve rallentamento il livello inflattivo è ancora molto elevato. Philip Lane, capo economista della BCE è convinto che “il "picco" potrebbe essere vicino, anche se i prezzi rimarranno alti nel 2023 e nel 2024”. I mercati se lo aspettano e le operazioni sui tassi delle banche potrebbero provocare, in alcuni paesi (Italia compresa) anche recessione.
Economia, la recessione potrebbe toccare molti paesi
Recessione. Anche se all’inizio molti economisti “frettolosi” immaginavano un autunno nero la realtà è stata in questo senso più benevola sia nel vecchio Continente che in Usa. Ma tutti gli osservatori sono concordi nell’indicare un rallentamento dell’economia anche nel prossimo anno e una recessione tecnica per l’Europa. In tal senso sono state anche le ultime indicazioni dell’OCSE. Crisi climatica ed energetica è un altro tema delicato e rischioso. L'Ue intende accelerare per abbandonare i combustibili fossili visto il conto salato causato dalla dipendenza dal gas sovietico. Sempre secondo l'OCSE, la spesa energetica è pari al 17,7% del PIL, un livello mai visto da tempo e che ha favorito le spinte inflazionistiche. Ma il rischio del cambio climatico è anche un altro, quello cioè dello sviluppo di nuove pandemie, tra le quali spiccano i focolai di colera in molti paesi.
Economia, la guerra in Ucraina è un altro grosso macigno
Ucraina. Le elezioni di midterm in America e la guerra in Ucraina, soprattutto, rappresentano due rischi geopolitici. I risultati delle prime hanno abbassato sicuramente il rischio di ingovernabilità del Congresso Usa ma il perdurante e disastroso conflitto ha creato crisi nei mercati delle materie prime e dell’energia in Europa soprattutto. Debito. 226 trilioni di euro è la cifra mostre raggiunta dal debito mondiale nel 2021. Oltre il 250% del PIL globale. Fino a quando la BCE, sotto la guida di Mario Draghi, acquistava grandi quantità di titoli di stato con i tassi in territorio negativo il problema nell’area euro sembrava essere superato. Ora, gli aumenti dei tassi sul debito totale, diventano un nuovo e pesante rischio.
Economia, la Cina in crescita con qualche punto di domanda
Cina. Dalle restrizioni all’allentamento delle misure anti Covid, il buonsenso e soprattutto il valore dell’economia, hanno diminuito l’instabilità dell’economia cinese. Le previsioni per l’economia cinese sono le migliori del resto del mondo, +5,5%, anche se la bolla speculativa sul mercato immobiliare rimane un pesante punto interrogativo. Shadow banking e criptovalute. Tutti già sapevano dei rischi di questi comparti ma quello che preoccupa è ciò che rimane nell’ombra, tutti gli asset, fuori dai bilanci degli istituti bancari. Il deterioramento economico, indicano le banche centrali, potrebbe accelerare il rischio di bolle immobiliari o di prodotti finanziari. Per quanto riguarda le Criptovalute la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) ha avvertito che ci sono 65 miliardi di euro di debito nascosto in operazioni in valuta estera fuori dal bilancio della banca. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha ricordato infine il crollo delle piattaforme di criptovalute come FTX. E sembra non essere ancora finita.