Economia

Enel: 1,83 miliardi di profitti nel primo semestre. Su i target 2016

L'amministratore delegato dell'Enel Francesco Starace: "Ottimisti sui risultati".Il colosso elettrico poi acquisisce Metroweb e accelera sulla banda ultralarga

L'Enel ha chiuso il primo semesre dell'anno con un risultato netto del gruppo invatiato a 1.834 milioni di euro (1.833 milioni di euro nel primo semestre 2015, +0,1%), "in sostanziale tenuta principalmente per effetto del miglioramento del risultato operativo, del minor carico fiscale e della riduzione delle interessenze di terzi, parzialmente compensati dai maggiori oneri finanziari netti". L'utile netto ordinario del Gruppo si attesta invece a 1.742 milioni di euro (1.604 milioni di euro nel primo semestre 2015, +8,6%) al netto delle partite non ricorrenti.

L'utile netto ordinario del gruppo aumenta del 13,0% su base comparabile. L'indebitamento finanziario netto risulta pari a 38.138 milioni di euro (37.545 milioni di euro a fine 2015, +1,6%) "in aumento per maggiori investimenti del periodo e per pagamento dei dividendi". I ricavi sono pari a 34.150 milioni di euro (37.632 milioni di euro nel primo semestre 2015, -9,3%) "in diminuzione per effetto dei minori ricavi da vendite di energia elettrica nei mercati maturi, delle minori attivita' di trading, dell'effetto cambi negativo e della minor incidenza delle partite straordinarie".

L'Ebitda e' pari a 8.053 milioni di euro (7.961 milioni di euro nel primo semestre 2015, +1,2%), "in aumento per effetto dei migliori margini in Italia e America Latina, in particolare, rispettivamente, nei mercati finali e nella generazione convenzionale, che hanno piu' che compensato l'andamento negativo dei tassi di cambio, il minore margine di generazione e trading rilevato in Iberia ed il diverso peso delle partite straordinarie". L'Ebitda ordinario si attesta a 7.929 milioni di euro (7.688 milioni di euro nel primo semestre 2015, +3,1%) al netto delle partite straordinarie relative a operazioni di cessione. Al netto delle partite non ricorrenti, l'Ebitda ordinario aumenta del 5,2% su base comparabile, "pur scontando l'effetto cambi negativo". L'Ebit, pari a 5.210 milioni di euro (5.084 milioni di euro nel primo semestre 2015, +2,5%), "tiene conto di minori ammortamenti e perdite di valore".

Il colosso elettrico poi accelera la sua avventura nella banda larga. Lo fa, nel giorno in cui alza i target finanziari per il 2016, prendendo il controllo assieme a Cdp di Metroweb, la societa' della banda larga a lungo contesa, e procedendo alla fusione con la controllata Enel OpEn Fiber. Un'operazione, per dirla con l'ad di Enel, Francesco Starace, che compie "un ulteriore decisivo passo avanti nella realizzazione di una infrastruttura importante per il Paese" ampliando il perimetro di cablaggio a 250 citta' per includere le piu' importanti con investimenti che salgono a 3,7 miliardi. Tra queste Milano e Torino ma anche Genova e Roma, tra le prime citta' che saranno cablate. Un progetto di sviluppo della fibra completamente indipendente e sganciato dal piano di sostituzione dei contatori, come si era pensato in un primo momento. L'operazione, che si dovrebbe concludere a fine novembre, e' studiata con una serie di passaggi societari e operazioni finanziarie.

La fase iniziale prevede da un lato l'aumento di capitale da 714 milioni riservato da Enel OpEn Fiber ad Enel e Cdp Equity per dotare la societa' delle risorse necessarie per l'acquisto del 100% di Metroweb. Dall'altro lato il riacquisto da parte di Metroweb delle partecipazioni di minoranza detenute da Swisscom (10%), management (1,7% circa) e Aster Genova (15%). Il passaggio successivo sara' l'incorporazione delle due societa' e la nascita di una Nuova Enel OpEn Fiber, con ogni probabilita' destinata a cambiare nome. Il progetto prevede la possibilita' di F2i di rientrare nel business: potra' esercitare un'opzione fino al 15 ottobre per acquistare da Enel/Cdp una quota del 30%. In questo caso, Enel e Cdp costituiranno una holding di controllo in cui metteranno la propria partecipazione.

La societa' dovrebbe avere un cda composto da 5 membri (due di nomina Enel, due Cdp e uno F2i) con un primo mandato di 5 anni che vede l'amministratore delegato nominato da Enel e il presidente da Cdp, per poi invertire le nomine. Un'operazione che consente ad Enel OpEn Fiber di aggiornare il piano che mette a fattor comune il piano originario di Enel e quello Metroweb e prevede la cablatura di 250 citta' (aree A e B) e investimenti destinati a passare da 2,5 a 3,7 miliardi. Per sostenere il piano la cifra degli investimenti sara' finanziata per il 30% in equity (circa 600 milioni) e il 70% a debito con l'obiettivo di arrivare a 300 milioni circa di ebitda al 2020. Enel pensa di portare il collegamento in FTTH a 3 milioni di clienti al 2020 e di portare la fibra in 9,5 milioni di case entro i prossimi 6-7 anni con un costo medio per il collegamento stimato in 303 euro. Un progetto di sviluppo della fibra completamente indipendente dal piano di sostituzione dei contatori, come si era pensato in un primo momento; i due processi camminano su binari paralleli e non si incontrano.

Si partira' da 10 citta' entro quest'anno per poi proseguire l'anno prossimo con altre 40 con la copertura di tutte e 15 le citta' situate nel cluster A, compresa Roma. Per l'accesso alla rete, Enel Open Fiber sfruttera' le sinergie con la rete di Enel Distribuzione con le stesse condizioni di qualsiasi altro operatore sulla base del regolamento recentemente pubblicato con le condizioni tecniche, operative ed economiche per l'accesso.