Economia

Energia, Putin promette il gas ma non arriva. E i prezzi schizzano del 10%

La Russia chiude i rubinetti e le quotazioni schizzano alle stelle. Mentre la Francia suona l'allarme: "I costi resteranno alti"

Energia, Putin non mantiene le promesse sul gas. E la Francia suona l'allarme sui rincari energetici 

Il presidente russo Vladimir Putin promette gas all'Europa, ma questo non arriva. Mentre dall'Eurogruppo di Bruxelles il ministro delle finanze francesi Bruno Le Maire suona l'allarme: se l'andamento dell'inflazione si "ristabilirà nei prossimi mesi", per i prezzi dell'energia ciò non accadrà.

Crisi energetica da una parte, e mancanza di forniture di gas dell'altra: due elementi chiave che, da inizio anno, stanno mettendo sotto pressione i mercati del gas in Asia e in Europa. I prezzi spot degli hub olandesi sono aumentati del 365% a causa delle scorte basse e per l'aumento della domanda con la ripresa dell'economia dalla crisi Covid-19.

Energia, la promessa del presidente russo Vladimir Putin 

Ecco allora che di fronte alla crisi energetica il 27 ottobre scorso il presidente Vladimir Putin aveva detto al ceo di Gazprom, Alexei Miller, di iniziare a pompare gas naturale negli stoccaggi europei una volta riempiti quelli russi. "Non appena avremo finito di pompare (gas) nell'Ugs (stoccaggio sotterraneo di gas) in Russia, inizieremo a pompare il gas nell'Ugs europeo", aveva assicurato Miller a Putin.

Il presidente russo aveva affermato che ciò avrebbe alleviato la situazione del mercato energetico europeo. Miller in quell'occasione aveva detto che avrebbe terminato di riempire gli stoccaggi russi entro i primi di novembre per poi aprire i rubinetti verso l'Europa. Ma tutto ciò finora non è avvenuto

Una promessa di fatto non mantenuta che, nella giornata di oggi, ha visto schizzare le quotazioni in Europa continentale del 10%, mentre il benchmark britannico per la consegna di dicembre èm cresciuto del 6% a 2,03 sterline per therm. Negli ultimi giorni, in realtà, grazie alle rassicurazioni russe, i prezzi erano scesi leggermente dai massimi record di ottobre. Secondo gli analisti però, i rubinetti del gas russi resteranno chiusi finché Bruxelles non avrà dato il via libera definitivo al Nord Stream 2.

Energia, le dichiarazioni del ministro delle finanze francesi: "Inflazione è un fenomeno strutturale" 

Con i rubinetti chiusi, i prezzi energetici rimarranno alti: di questo ne è convinto il ministro della finanze francesi Bruno Le Maire, che nel suo intervento all'Eurogruppo ha dichiarato: "L'economia riprende con vigore e l'aumento dell'inflazione è transitorio, tuttavia l'incremento dei prezzi dell'energia è un fattore strutturale". Se l'andamento dell'inflazione "si ristabilirà nei prossimi mesi", ciò non varrà per i prezzi dell'energia. 

Il motivo? "La parte dell'inflazione dell'energia è strutturale perchè nella (lunga) fase di transizione energetica aumentano i prezzi dell'energia fossile e aumenta il prezzo del carbonio perchè vogliamo ridurre il ricorso alle fonti fossili e puntiamo sull'energia decarbonizzata: si tratta di disaccoppiare prezzi delle energie fossili e prezzo dell'elettricità", spiega Le Maire. 

Prima di discutere di regole nel dettaglio occorre mettersi d'accordo sugli 'obiettivi politici' dell'area euro", ha ribadito Le Maire.  "La situazione post crisi è diversa dalla situazione pre crisi, basti pensare che prima del Covid lo scarto tra certi Paesi in termini di debito/pil era di 30-40 punti percentuali e attualmente e' anche di cento punti percentuali".

"Oggi 'l'elemento chiave, sottolinea Le Maire, è il fatto che l'Eurozona è in grado o meno di investire e innovare per realizzare la transizione ecologica; questa richiede finanziamenti considerevoli se davvero si vuole mantenere indipendenza tecnologica rispetto a Usa e Cina". 

Per discutere di regole di bilancio occorre riferirsi al quadro della sfida politica europea: "La regole del debito al 60% del pil è obsoleta quando ci sono fino a cento punti di scarto tra un Paese e un altro: occorre una base di riferimento più realistica per gestire il debito aumentato", conclude il ministro delle finanze francese.