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Economia
Esodo senza fine da Benetton: lascia il direttore creativo Incontri. Il piano di Sforza per il rilancio
Andrea Incontri

L'ad Sforza cambia volto a Benetton: fine dell'era Incontri. Ecco le nuove direzioni strategiche

La rivoluzione messa in atto da Claudio Sforza in casa Benetton non appresta ad arrestarsi. L’offensiva di spending review avviata dall'amministratore delegato, incaricato da Edizione di riportare il marchio storico dei maglioncini colorati al suo antico splendore, sta già producendo i suoi effetti, con l’imminente annuncio dell’uscita del direttore creativo Andrea Incontri, previsto per le prossime due settimane.

Incontri, ex Tod’s, era stato portato a bordo nel luglio 2022 dal predecessore Massimo Renon con l'ambizioso intento di rigenerare il brand e attrarre una clientela più giovane. Tuttavia, i suoi sforzi si sono arenati. La centralizzazione delle attività a Ponzano Veneto, sede storica dei creativi interni di Benetton, ha reso insostenibile la sua permanenza e la separazione era nell’aria già a marzo, quando il gruppo ha nuovamente fallito il target del pareggio di bilancio e sono emersi con prepotenza tutti i problemi finanziari. L’assenza di Incontri alla sfilata della Fashion Week milanese di febbraio aveva già sollevato i primi sospetti, confermati successivamente dalla ferma decisione di Sforza di mettere fine al contratto del creativo.

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Ma le modifiche non si fermano qui. Come riporta Milanzo Finanza, Benetton ha anche deciso di non rinnovare contratti di consulenza chiave, come quello di Marco Picone, che aveva contribuito al successo della linea 0-12. Richiamato da Luciano Benetton per rilanciare il settore bambino e ottimizzare il prodotto, Picone, che aveva fatto carriera in azienda dal 1987, è stato estromesso dopo il suo ritorno nel 2023. 

Sforza sta attuando un piano strategico aggressivo, puntando sulle competenze del team di creativi interni e riducendo drasticamente i costi esterni. La priorità assoluta è fermare l'emorragia finanziaria e ristabilire l'equilibrio economico. Tra le azioni decisive intraprese: un accordo di solidarietà al 20% con i sindacati per contenere il costo del lavoro, la nomina di un nuovo CFO e la creazione di una direzione acquisti centralizzata per monitorare con rigore ogni spesa. Nel frattempo, sono state avviate le procedure per 45 uscite volontarie (esodi incentivati), che si concluderanno a febbraio, al termine dell’accordo di solidarietà. Dopo questa fase, Benetton e i sindacati dovranno affrontare la questione degli ulteriori ammortizzatori sociali necessari per mantenere l’azienda sulla rotta giusta.






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